Rapporto Ocse: in nero la metà dei lavoratori del mondo
Senza un regolare contratto, forme di previdenza, assicurazione, ferie e indennità
di disoccupazione. Completamente “in nero”: questa è la condizione di più della metà
dei lavoratori di tutto il mondo. A rivelarlo è un rapporto dell’Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), citato dalla Misna, secondo cui sono
un miliardo e 800 milioni i lavoratori privi di qualsiasi assistenza previdenziale.
Particolarmente interessati dal fenomeno sono i Paesi in via di sviluppo: escludendo
le attività agricole, i tre quarti degli occupati dell’Africa sub-sahariana non risultano
in regola, e così i due terzi nel sud-est asiatico, il 50% nel Maghreb, in Medio Oriente
e in America Latina. Secondo lo studio dell’Ocse, oltre un miliardo di questi lavoratori
non guadagna più di due dollari al giorno e alle forme di sfruttamento peggiori sono
soggetti in particolare donne, giovani e anziani, ovvero le categorie più deboli.
Auspicando il rafforzamento delle forme di cooperazione tra nord e sud del mondo,
l’Ocse ha inoltre sottolineato che nei paesi in via di sviluppo, dove non esistono
forme di indennità per periodi di disoccupazione, chi perde il lavoro anche a causa
della crisi economica internazionale è spesso costretto ad accettare mansioni di qualunque
tipo senza alcuna garanzia. (M.G.)