2009-04-09 16:17:08

Uruguay: il presidente dei vescovi lancia un appello alla solidarietà e alla difesa della vita


Nei giorni della Settimana Santa il messaggio principale della Chiesa, dichiara mons. Carlos Collazzi, vescovo di Mercedes e presidente della Conferenza episcopale dell’Uruguay, “è l’amore di Dio verso tutti gli uomini; amore in virtù del quale ha inviato tra noi il suo Figlio che donando la sua vita in croce, ha dato a tutti la salvezza. Il simbolo è la sua tomba vuota, cioè, la sua Risurrezione, la sua vittoria finale sulla morte”. Tutti i vescovi del Paese, aggiunge il presule, “metteranno l’accento su questo messaggio poiché la Chiesa quando evangelizza parla dell’amore di Dio e del Cristo Risorto”. Con riferimento alla campagna elettorale del 2009 il vescovo sottolinea l’importanza che le singole comunità cristiane e i cristiani “siano capaci di dare il loro contributo e, al tempo stesso, alla luce del Vangelo, sappiano far uso del discernimento per capire cos’è meglio per il bene comune”. Sulle possibilità che la campagna possa accrescere la polarizzazione e lo scontro, mons. Collazzi si è augurato che non accada e ha chiesto “dialogo e comprensione”. Sui contenuti della campagna elettorale, dopo le prime proposte che vorrebbero legalizzare l’aborto, il Presidente dell’episcopato uruguaiano precisa: “Oltre le singoli posizioni personali, rispettabili, la Chiesa continuerà a difendere il supremo valore della vita; difesa che si estende dal concepimento fino all’istante in cui Dio ci richiama a Lui. La vita va difesa in ognuna delle sue tappe ed in ogni vita umana, dal grembo della madre fino all’ultimo respiro, possiede una sua dignità e nessuno ha il diritto a mettere fine a questo dono. La Chiesa non si fermerà mai nel difendere sempre questo principio fondamentale. Si tratta di un valore supremo, assoluto, che va oltre ogni posizione”. Ricordando che la Chiesa opportunamente darà gli orientamenti necessari per il discernimento, il presule affronta, nella sua intervista, anche la crisi economica e, in particolare, la paura della perdita del lavoro. Al riguardo ricorda i molti principi contenuti nella Dottrina sociale della chiesa che, in un’ora come l’attuale, può fornire molte indicazioni utili per tutti, dalla solidarietà alla sussidiarietà, passando per le esigenze della giustizia e della protezione dei più deboli. Mons. Collazzi termina le sue riflessioni pensando soprattutto al rischio di una “perdita di valori, specie della dignità” poiché in queste situazioni “possono farsi avanti comportamenti egoistici”. (A cura di Luis Badilla)







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