Sono iniziati, con il tramonto di ieri, i riti della festa di Pesach, la Pasqua ebraica.
La tradizione vuole che le famiglie si riuniscano in casa nella lettura dell'Haggadah,
il racconto della liberazione dell'Egitto. “È una festa che si celebra essenzialmente
in famiglia, con la cerimonia del Séder, la cena pasquale in cui il padre viene aiutato
dalla madre e da tutti i figli” afferma a terrasanta.net padre David Neuhaus, gesuita,
vicario patriarcale delle comunità cattoliche di espressione ebraica in Israele. “Quest’anno
è importante che il Séder avvenga in concomitanza con il Mercoledì santo – spiega
Neuhaus - non è una rottura con le celebrazioni del Triduo pasquale. Siamo in grado
di partecipare a entrambe le funzioni, la Pasqua ebraica e quella cristiana”. La festa
dura una settimana, nella quale si canta, si balla e si mangiano dolci della tradizione
che non possono contenere lievito. Momento culminante è la lettura dell'Haggadah,
il racconto della liberazione dall’Egitto del popolo israelita. “Anche la Pasqua cristiana
– conclude il gesuita israeliano ripreso dall'agenzia Sir – affonda le sue radici
in questa festa di Pesach. Senza la Pasqua ebraica non si può capire quella cristiana”.
(R.P.)