L'Europa chiede la ratifica della Convenzione contro la tratta degli esseri umani
Ratificare, applicare e rispettare la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la
tratta degli esseri umani: è quanto chiede la Conferenza delle commissioni Giustizia
e Pace d’Europa. In una nota diffusa ieri, si sottolinea come questo crimine sia “un
fenomeno mondiale che racchiude diverse violazioni del diritti dell’uomo, tra cui
lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato, alcune forme di schiavitù come l’accattonaggio
e l’espianto di organi a scopo di lucro”. La tratta degli esseri umani è un crimine
clandestino, si legge ancora nella nota, ma che, secondo l’UNESCO, solo nel 2007 ha
coinvolto tra le 500mila e i due milioni di persone. “Si tratta di un crimine che
colpisce tutti i Paesi – afferma la Conferenza delle commissioni Giustizia e Pace
d’Europa – Le conseguenze della tratta distruggono non solo le stesse vittime, ma
anche la società intera. Secondo Papa Giovanni Paolo II, questo commercio degli esseri
umani è un’offesa scandalosa fatta alla dignità umana e una violazione grave dei diritti
umani fondamentali”. Di qui, l’appello lanciato dalle Commissioni Giustizia e Pace
a tutti i governi ed i Paesi europei, affinché ratifichino la Convenzione comunitaria
contro questo crimine e lavorino insieme “per un’applicazione completa ed un rispetto
minuzioso di tutte le misure contenute non solo nella Convenzione stessa, ma anche
nel Protocollo addizionale alla convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità
organizzata, che mira a prevenire, reprimere e punire la tratta delle persone, in
particolare delle donne e dei bambini”. Un ulteriore invito è rivolto “a riconoscere
l’obbligo morale dell’Europa ad analizzare la ‘domanda’, nei Paesi di destinazione,
che alimenta il mercato della tratta degli esseri umani”, così come “a prendere in
considerazione i diversi bisogni delle vittime della tratta, tra cui l’accesso alle
cure mediche, il sostegno psicologico, l’assistenza giuridica e lo stanziamento di
risarcimenti finanziari. (I.P.)