Il Papa dona oltre 15 mila euro per un nuovo centro per disabili a Cuba
Il centro medico psicopedagogico “La edad de oro” dell’Avana entro tre mesi avrà una
nuova sede che amplierà e migliorerà l’assistenza sociosanitaria a centinaia di disabili
fisici e mentali cubani. Secondo quanto riferisce l’Osservatore Romano, la struttura
all’avanguardia sarà portata a termine anche grazie agli aiuti stanziati dal Benedetto
XVI, che ha voluto destinare le offerte della Messa del Giovedì Santo presieduta dal
Papa il 20 marzo 2008 a San Giovanni in Laterano. Si tratta di 15.956,86 euro che
consentiranno al centro medico psicopedagogico “La edad de oro”, ospitato attualmente
in un edificio fatiscente del Cerro, uno dei municipi più poveri della capitale cubana,
di trasferirsi nel nuovo complesso che sorgerà nelle vicinanze. Il gesto assume un
valore particolarmente significativo se si considera che l'istituto è di proprietà
dello Stato cubano ed è amministrato e diretto dal ministero della Salute pubblica.
D’altra parte la Chiesa ha sempre contribuito alla gestione delle struttura attraverso
la preziosissima opera delle Suore vincenziane che vi hanno prestato servizio fin
dalla sua nascita che risale al 1914. Ma adesso l'attuale sede del centro versa in
grave stato di deterioramento come testimonia suor Fara Gónzalez Gónzalez, superiora
della comunità: "Non abbiamo strutture adeguate per i bisogni dei nostri ospiti ed
esistono barriere architettoniche considerevoli. Inoltre mancano aree di ricreazione
e di svago, le condizioni sanitarie sono precarie e il sovraffollamento penalizza
la qualità della vita delle persone". Il nuovo complesso, dunque, sarà concepito e
realizzato "per corrispondere alle condizioni fisiche e sanitarie degli ospiti del
centro, ma soprattutto - assicura la superiora - per garantire un'adeguata qualità
della vita delle persone che vi risiedono". I lavori sono appena agli inizi. Si stanno
scavando le fondamenta. Attualmente l'istituto ospita in regime assistenziale interno
180 persone fra maschi e femmine di età compresa fra i 3 e i 69 anni. Provengono per
lo più dalla capitale e sono figli di genitori non in grado di mantenerli, molti hanno
famiglie che si disinteressano completamente di loro: alcuni vengono abbandonati
per strada e affidati alla tutela dello Stato. "Il nostro - puntualizza la superiora
delle vincenziane - è un centro medico psicopedagogico che si occupa di persone con
disabilità fisiche e intellettuali complesse. Nella maggior parte dei casi sono affette
da patologie che limitano la loro capacità di muoversi autonomamente e di essere indipendenti
a livello personale e sociale. Presentano inoltre un ritardo mentale grave e profondo
unito alla loro patologia di base". Tutto questo fa di loro "persone con bisogni fisici,
affettivi, sociali, educativi e spirituali che richiedono particolare attenzione".
Il compito delle suore - che lavorano insieme a circa 380 operatori e collaboratori
- è anzitutto quello di "rendere umana la vita degli ospiti del centro, soddisfacendo
in modo personalizzato i loro bisogni fondamentali relativi all'alimentazione, l'igiene,
l'affetto, la salute, lo svago, l'attenzione psicologica e spirituale". Si punta anche
al recupero del rapporto con le famiglie di origine, deterioratosi nella maggior parte
dei casi. "Comunque - aggiunge infine la religiosa - cerchiamo di aiutare il personale
che lavora nel centro a prendere coscienza della dignità degli uomini e delle donne
che vengono assistiti e, di conseguenza, della responsabilità che comporta questa
missione". (M.G.)