Sì dei vescovi Usa alla regolarizzazione degli immigrati senza documenti
Il presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli
Stati Uniti (Usccb), mons. John Wester, ha espresso il pieno sostegno dell’Episcopato
americano al cosiddetto Dream Act, la proposta di legge che vuole regolarizzare
la situazione di migliaia di giovani senza documenti negli Stati Uniti. In una lettera
ai promotori dell’iniziativa, il vescovo di Salt Lake City definisce il provvedimento
una “soluzione pragmatica, giusta e compassionevole per tutti quei giovani nel Paese
che vogliono semplicemente realizzare le loro potenzialità e contribuire al benessere
della Nazione”. La legge (il cui acronimo sta per “Development, Relief and Education
for Allien Minors Act”, ma che in inglese vuol dire anche sogno) prevede la concessione
dello status di residenti a giovani immigrati meritevoli provvisti di diploma, entrati
illegalmente negli Stati Uniti a un’età inferiore ai 16 anni e che si trovano sul
suolo americano da almeno cinque anni. Per poterne beneficiare essi dovranno inoltre
dimostrare una buona indole, di non avere precedenti penali e di non costituire un
pericolo per la sicurezza nazionale. In pratica, la residenza consentirebbe loro
di proseguire gli studi e di fare carriera negli Stati Uniti. “La nuova legge – scrive
mons. Wester - cambierà la vita a migliaia di giovani clandestini rimuovendo quegli
ostacoli legali che attualmente impediscono loro di realizzare un futuro promettente.
I beneficiari - evidenzia il presule - sono giovani di talento, intelligenti e volenterosi
che considerano gli Stati Uniti come la loro casa”. Di qui l’esortazione ai membri
del Congresso ad approvare al più presto la misura. La lettera conclude con un ringraziamento
ai promotori dell’iniziativa, esprimendo la disponibilità dei vescovi a sostenere
il suo iter legislativo. (L.Z.)