Le testimonianze dei vescovi dell'Aquila e di Avezzano e del direttore della Caritas
italiana
Ferita, ma in prima linea nei soccorsi, è ovviamente la diocesi dell’Aquila. Molti
i racconti di sacerdoti, religiosi e suore che, nei luoghi colpiti dal sisma, stanno
prodigandosi per portare conforto ai sopravvissuti. Luca Collodi ha raccolto
la testimonianza dell’arcivescovo del capoluogo abruzzese, Giuseppe Molinari,
la cui sede arcivescovile è stata danneggiata in modo grave:
R.
- Noi in questi giorni abbiamo pregato - io ho esortato tutti a pregare - ho ripetuto
che bisogna affidarci al Signore, perché è Lui che ha nelle sue mani la storia di
ognuno di noi, sa tutto, e ho citato anche le parole che dice Gesù: “I capelli del
vostro capo sono tutti contati e non ne cade neppure uno se il Padre celeste non lo
permette”. E’ il momento di credere sul serio a queste parole e affidarci totalmente
al Signore. Non ci rimane altro. Poi, certo, anch’io esorterò tutti a stare molto
attenti alle direttive della Protezione civile, a fare tutto quello che umanamente
è possibile per prevenire altri pericoli, per metterci al sicuro. Fondamentalmente,
però, resta l'affidarsi totalmente al Signore. Ringrazio quelli che già hanno mostrato
solidarietà e anche a tutti quelli che ci daranno una solidarietà concreta. E’ scattata
già una gara di solidarietà e questo ci fa piacere. Ringrazio già tutti. Soprattutto
grazie alla Protezione civile.
Analoghi i sentimenti di
dolore che si registrano in altre aree dell’Abruzzo. Il vescovo di Avezzano, Pietro
Santoro, descrive al microfono di Luca Collodi la situazione nella sua
città e la disponibilità ad accogliere eventuali sfollati in arrivo dall’epicentro
del terremoto:
R.
- Ovviamente, la scossa è stata avvertita in maniera fortissima questa notte anche
qui ad Avezzano, tenendo conto che Avezzano è zona sismica. Non dimentichiamo che
nel 1915 è stata completamente distrutta - sia Avezzano che la Marsica - con 30 mila
vittime. Per quanto riguarda la mia diocesi stiamo aprendo un canale per accogliere
eventuali sfollati, perché in provincia dell’Aquila la notte è molto fredda, e quindi
siamo in contatto con la protezione civile per tutto quello che può servire per l’occasione.
E’ un momento di grande dolore. Ovviamente, però, la speranza ce l’abbiamo nel cuore
tutti. E soprattutto la Chiesa vuol farsi carico di questa situazione, camminando
dentro le sofferenze del nostro popolo.
D. - Mi sembra
di capire che il territorio della diocesi di Avezzano potrebbe ospitare gli sfollati
di questo terremoto...
R. - Stiamo cercando appunto
dei canali, ma è un momento di grande confusione. Noi, comunque, apriamo il cuore
e anche le nostre strutture. Tenendo conto che anche qui abbiamo tantissimi edifici
lesionati. Anche l’episcopio di Avezzano ha delle lesioni.
Migliaia
i volontari che si stanno mobilitando in tutta Italia, dall’Aquila arriva la conferma
che non serve più sangue grazie alle tantissime donazioni. La Caritas ha stanziato
100 milioni di euro per i primi interventi frutto della solidarietà di tanta gente.
Al microfono di Massimiliano Menichetti mons. Vittorio
Nozza direttore di Caritas Italiana, ribadisce: “Chi vuole aiutare contatti
le organizzazioni sul territorio, non si muova da solo”:
Per
inviare offerte a Caritas Italiana: causale “TERREMOTO ABRUZZO”C/C
POSTALE N. 347013 o tramite CartaSi e Diners telefonando a Caritas
Italiana tel. 06 66177001. Intanto anche le Misericordie hanno aperto una raccolta
di fondi per le popolazioni dell'Abruzzo. Chi vuole partecipare può farlo con un versamento
bancario su un conto corrente appositamente aperto presso il Monte dei Paschi di
Siena. Per effettuare il versamento il codice Iban è: IT03 Y010 3002
8060 0000 5000 036.