La Sacra Sindone custodita dai Templari. L’ipotesi rilanciata dall’Osservatore Romano
E’ atteso nei prossimi giorni la pubblicazione di un libro sulla Sacra Sindone di
Barbara Frale, officiale della Biblioteca Vaticana che, sull’Osservatore Romano, ha
rilanciato l’ipotesi che la reliquia fosse nelle mani dei Templari. La Sacra Sindone
scomparve dalla cappella degli imperatori bizantini durante il saccheggio di Costantinopoli
nel 1204 e non si seppe più nulla. La studiosa parla di “importanti tasselli” che
avvalorerebbero la sua tesi; i Templari si procurarono la reliquia “per scongiurare
il rischio che il loro ordine subisse la stessa contaminazione ereticale che stava
affliggendo gran parte della società cristiana al loro tempo: era il miglior antidoto
contro tutte le eresie". Infatti "i catari e gli altri eretici affermavano che Cristo
non aveva vero corpo umano ne' vero sangue, che non aveva mai sofferto la Passione,
non era mai morto, non era risorto; per questo non celebravano l'Eucarestia, considerata
a loro giudizio un rito privo di senso non avendo Cristo mai avuto una vera carne".
I Templari vennero, a loro tempo, accusati dal re di Francia di "adorare segretamente
un misterioso 'idolo', un ritratto che raffigurava un uomo con la barba", per alcuni
studiosi proprio la sindone di Torino, "chiusa in una teca speciale fatta apposta
per lasciar vedere solo l'immagine del volto, e venerata in assoluto segreto in quanto
la sua stessa esistenza all'interno dell'ordine era un fatto molto compromettente:
l'oggetto era stato rubato durante un orribile saccheggio, sugli autori del quale
Papa Innocenzo III aveva lanciato la scomunica, e anche per il traffico delle reliquie
era stata sancita la stessa pena dal concilio Lateranense IV nel 1215". (B.C.)