2009-04-04 15:52:48

La Corea del Nord pronta a lanciare un missile a lungo raggio


La Corea del Nord ha spostato a causa del maltempo il lancio del suo nuovo missile-satellite ma la principale agenzia di stampa di Pyongyang riferisce che verrà effettuato in tempi brevi. Il test è giustificato dalla Corea del Nord come un esperimento per le telecomunicazioni. Stamani il Giappone - che teme in futuro l’utilizzo di vettori simili con testate nucleari - aveva diffuso la notizia, poi smentita, dell’avvenuto lancio. Secondo la comunità internazionale l’azione di Pyongyang nasconderebbe il lancio di un missile a lunga gittata capace di raggiungere Hawaii e Alaska. Per un commento sulla situazione, Giada Aquilino ha intervistato il prof. Maurizio Riotto, docente di lingua e letteratura coreana all’Università Orientale di Napoli:RealAudioMP3

R. – Molti si sono accorti che il vero nemico attuale della Corea del Nord non sono gli Stati Uniti, bensì la Cina. Il timore è che si vada verso una cristallizzazione dell’attuale situazione cioè niente più riunificazione per la Corea ma da una parte una Corea del Sud ormai pesantemente occidentalizzata ed amica degli Stati Uniti e dall’altra una Corea del Nord intesa come provincia della Cina visto che si sta espandendo sempre di più alla ricerca di ulteriori spazi vitali nella sua corsa verso il consumismo.

D. – Secondo alcuni osservatori, il test sarebbe legato ad una prova di forza interna con cui Kim Jong Il, sopravvissuto ad un ictus, cerca di imporre al potere uno dei propri figli. E’ possibile?
 
R. – Io, più che una questione interna, la vedrei proprio come una dimostrazione di forza; è una sorta di monito ai Paesi che stanno intorno alla Corea del Nord ad usare un approccio diverso. Ho sentito che Obama sta acconsentendo alla pluri-decennale richiesta della Corea del Nord di avere negoziati bilaterali. Per questo non è possibile che il bersaglio dell’eventuale missile nordcoreano siano gli Stati Uniti. I negoziati bilaterali dovrebbero diminuire e allentare la pressione cinese per poi lavorare veramente e seriamente per una futura riunificazione del Paese.

D. – Ma oggi quali sono le condizioni di vita in Corea del Nord?
 
R. – Certamente non sono rosee. Comunque, rispetto alla catastrofe della seconda metà degli anni Novanta, diciamo che il Paese un po’ si è ripreso. Sono state impiantate parecchie fabbriche, per esempio, a capitale sudcoreano e a manodopera nordcoreana. Altre imprese straniere hanno aperto delle filiali in Corea del Nord e, a piccoli passi, si stanno facendo dei progressi significativi verso l’apertura del Paese.

Strage negli Usa
Il leader dei militanti talebani del Pakistan Baituallah Mehsud ha rivendicato l'attacco di ieri al centro immigrati nello Stato di New York, nel quale sono morte 14 persone, incluso l'autore della strage. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

“Erano i miei uomini, ho dato loro gli ordini per una reazione agli attacchi dei droni statunitensi”: così, Mehsud alla Reuter, via telefono, da una località segreta. La notizia sta rimbalzando su tutti i media internazionali. Baitullah Mehsud è un capo talebano ritenuto molto vicino ad Al Qaeda che ha rivendicato l’attentato alla scuola di polizia di Lahore, la scorsa settimana, ed è sospettato inoltre di essere il mandante dell’attentato costato la vita al premier pakistano Benazir Bhutto, ma anche l’autore di decine di attentati contro le forze della Nato in Afghanistan. Cauti, però, gli inquirenti negli Stati Uniti, che stanno per il momento "scavando" nella vita del quarantaduenne vietnamita, che ieri ha seminato il terrore tra gli immigrati di varie nazionalità nel centro servizi dell’American Civic Association di Binghamton, 200 chilometri a nord-ovest di New York. Pesante il bilancio: 13 persone uccise, 20 ferite e alla fine, dopo una lunga trattativa con la polizia, anche il suicidio dell’uomo.

Attacchi in Pakistan
Non si fermano gli attacchi della guerriglia talebana in Pakistan. Stamani 17 civili, fra cui 5 bambini, hanno perso la vita in un attentato suicida contro un convoglio militare a Miranshah, nella provincia del Waziristan del Nord. Sono inoltre 13 le vittime di un raid missilistico condotto da un drone americano, al confine con l'Afghanistan. Obiettivo dell’azione i rifugi di militanti talebani.

Violenza in Afghanistan
Violenza anche in Afghanistan. Fonti della Nato hanno reso noto che 12 insorti e una donna sono stati uccisi ieri nella provincia di Logar nel corso di una sparatoria. Le vittime stavano collocando sulla strada ordigni pronti ad esplodere.

Gaza
Sono tre i palestinesi uccisi da militari israeliani nel nord della Striscia di Gaza. I tre stavano organizzando un attentato dinamitardo. L'episodio è avvenuto nei dintorni di Jabalya.

Filippine
Sempre più forte la preoccupazione per la sorte dei due operatori della Croce Rossa Internazionale – un italiano e uno svizzero – rapiti nelle Filippine lo scorso 15 febbraio. Il gruppo di Abu Sayaf che li ha sequestrati ha minacciato di decapitarli. A riferirlo il presidente della sezione locale della Croce Rossa che ieri ha avuto un contatto telefonico con i rapitori. Giovedì scorso l’altro ostaggio, una donna filippina, era stata liberata.

Usa-Cuba
Con l’obiettivo di facilitare l’apertura di un dialogo tra Stati Uniti e Cuba, è giunta ieri all’Havana una prima delegazione di legislatori democratici, capeggiati da Barbara Lee. Quest’ultima, prima della partenza, ha affermato che l’elezione del presidente Obama offre nuove possibilità di rivedere la politica estera Usa.

Roma: manifestazione Cgil e assemblea Udc
Grande partecipazione a Roma alla manifestazione della Cgil, convocata per chiedere una nuova politica economica al governo Berlusconi. Il segretario Epifani ha accusato l’esecutivo di aver fatto fronte all’emergenza con una finanziaria ordinaria portando l’Italia agli ultimi posti in Europa nella gestione della crisi con un milione di posti di lavoro persi. All’iniziativa ha partecipato il segretario del Pd Franceschini. Sempre a Roma si conclude oggi l’assemblea dell'Unione di Centro. Nel corso del suo intervento, Magdi Allam ha auspicato che l’Europa recuperi “l’orgoglio delle proprie radici cristiane”.

Sbarchi in Italia
Con il miglioramento delle condizioni meteo sono ripresi i "viaggi della speranza" lungo le rotte del Mediterraneo. Stamani, due imbarcazioni con a bordo complessivamente circa 120 immigrati sono state segnalate a sud di Lampedusa, in acque maltesi. Sono stati gli stessi migranti ad avvisare con telefoni cellullari della loro presenza. Ieri, erano giunti a Porto Empedocle i 136 migranti che viaggiavano a bordo di due barconi soccorsi dalla Marina militare.

Presidenziali in Slovacchia
Urne aperte in Slovacchia per il secondo turno delle elezioni presidenziali. In lizza sono due candidati: il presidente in carica Ivan Gasparovic, appoggiato dal partito socialdemocratico e dagli estremisti del partito nazionale slovacco, e Iveta Radicova sostenuta dal centrodestra. A separarli al primo turno soltanto 8 punti percentuale. Se la Radicova dovesse vincere sarebbe la prima donna alla testa di un Paese postcomunista nell'Europa dell’Est.

Algeria
Resta alta la tensione nella regione algerina della Cabilia, roccaforte degli estremisti islamici, dove, nella notte tra giovedì e venerdì, sei presunti membri dei gruppi armati sono stati uccisi in un’operazione dell’esercito. Secondo quanto riferisce oggi la stampa algerina, i sei, uccisi a Kadiria vicino a Bouira, appartenevano ad una cellula di Al Qaeda per il Maghreb islamico. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Benedetta Capelli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 94
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