2009-04-03 15:32:23

Usa: il Maryland restringe la legge sulla pena di morte


Ancora un passo avanti verso l’abolizione della pena di morte negli Stati Uniti. Dopo la recente decisione del Parlamento del New Mexico di abolirla, anche i legislatori del Maryland hanno approvato una legge che introduce forti restrizioni all’attuale legislazione in materia. Pur non prevedendo la sua completa abrogazione, il provvedimento ne limita l’applicazione ai casi di omicidio di primo grado in cui la responsabilità dell’imputato sia dimostrata dalla prova del DNA, o da altre tracce biologiche, oppure da una confessione video-registrata. Soddisfazione per l’esito del voto è stata espressa dalla direttrice esecutiva della Conferenza Cattolica del Maryland, Mary Ellen Russell. “Questa misura - ha dichiarato in un’intervista al giornale diocesano di Baltimora “The Catholic Review, ripresa dall’agenzia Cns – è un importante passo avanti per fare in modo che non vengano sacrificate vite di persone innocenti e per limitare l’applicazione della pena capitale. È incoraggiante vedere che il messaggio della Chiesa sul valore della vita, compresa quella di un criminale condannato, sta forse cominciando a convincere l’opinione pubblica e molti legislatori”, ha inoltre osservato, precisando che la Chiesa del Maryland continuerà comunque la sua battaglia per la completa abolizione. Prima del New Mexico, la pena capitale, reintrodotta dalla Corte Suprema americana nel 1976, era stata abolita nel New Jersey nel 2007. Attualmente è in vigore in 35 Stati. In Montana una proposta di abolizione è stata approvata dal Senato e attende il vaglio della Camera, mentre in Kansas un analogo disegno di legge non è passato al Senato. Secondo diversi osservatori, in diversi casi le proposte per l’abolizione della pena di morte sono motivate anche dai suoi alti costi insostenibili con l’attuale crisi. (L.Z.)







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