2009-04-03 15:22:06

Mons. Crepaldi auspica una nuova economia che includa i Paesi più poveri


In un intervento – riportato dal Sir - pubblicato sul sito dell’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa, il presidente mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la pace ha auspicato “una rinnovata governance globale dell’economia”. Un cambiamento che prende avvio da tre principi: responsabilità, la solidarietà e la sussidiarietà. Il presule ha evidenziato il fallimento dei modelli di sviluppo economico, basati essenzialmente sulle “istituzioni che non hanno saputo o voluto penetrare in profondità i temi dello sviluppo, della leale concorrenza e dell’evasione fiscale”. Su questa base si sono creati “luoghi di potere” come il G7 e il G8 e contemporaneamente l’Onu, per esempio, ha perso di efficacia. Per mons. Crepaldi, dunque, bisogna “partire dalle mutue responsabilità individuali e comunitarie, così spesso trascurate”, tenendo conto delle “responsabilità verso i sistemi economici meno progrediti, verso i più poveri, verso le nuove generazioni”. Una nuova governace che includa molti attori e tra questi anche i Paesi più poveri e emergenti fino ad “un pieno coinvolgimento della società civile”. “Nuovi diritti di partecipazione – precisa il presule - non possono però esser fatti valere se non con la previa assunzione dei doveri connessi con il rispetto dei diritti umani e della democrazia”. Tra i tanti temi in questione, vi sono “l’inclusione dei Paesi meno sviluppati nei circuiti commerciali internazionali, la leale concorrenza internazionale che ponga fine a fenomeni speculativi sul costo e sulle condizioni del lavoro, l’accesso trasparente ai mercati dei capitali e dei prodotti finanziari ossia la revisione dei cosiddetti paradisi artificiali, la riduzione della volatilità dei capitali per cui i Paesi poveri finanziano quelli ricchi, la lotta alla corruzione”. “La ripresa comprende tutto questo e tutto questo non può non essere fatto assieme ai Paesi poveri – sottolinea -. Lavorare per essi è lavorare per tutti”. (B.C.)







All the contents on this site are copyrighted ©.