2009-04-03 15:26:51

L’impegno dei Gesuiti in Sri Lanka per sanare i conflitti interni


Quello dei fedeli cattolici in Sri Lanka è un impegno che si va sempre più rafforzando e che mira a disinnescare i conflitti sociali esistenti e costruire ponti di pace e riconciliazione fra singalesi e tamil, i due gruppi etnici che compongono la popolazione locale. In particolare il loro sforzo è essenziale in questo momento storico caratterizzato dall’offensiva delle truppe di Colombo contro i ribelli delle Tigri Tamil, ormai decimate, e dalla sofferenza della stessa popolazione civile tamil che rischia di subire discriminazioni e violenze. Esemplare l’apporto dei Gesuiti che – riferisce l’agenzia Fides - fanno leva sul loro radicamento nel territorio e sulla loro storia. Sono giunti nello Sri Lanka poco dopo l’opera evangelizzatrice delle Indie da parte di San Francesco Saverio, nel sec XVI, hanno predicato il Vangelo e convertito molti, hanno aperto parrocchie, scuole e collegi, operando soprattutto con i tamil provenienti dall’India, che lavoravano nelle piantagioni di tè e caffè. Oggi vi sono Gesuiti che appartengono a entrambe le etnie e continuano a evangelizzare in entrambi i gruppi, portando pace e lavorando per la riconciliazione. Molte altre congregazioni e tutti i fedeli cattolici operano nella stessa direzione, cercando di essere “lievito” sia nella comunità singalese che in quella tamil, fra le quali oggi le relazioni sono spesso difficili. Nei giorni scorsi, mons. Oswald Gomis, arcivescovo di Colombo, ha sottolineato il ruolo della Chiesa che “può aiutare a superare le divisioni create dalla guerra civile”. (B.C.)







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