A sei anni dall’operazione militare, l’Iraq è di nuovo nella lista delle destinazioni
turistiche. I primi turisti sono atterrati a Baghdad lo scorso 8 marzo. Hanno visitato
la zona a sud della capitale, tra cui il celebre sito archeologico di Babilonia, e
le due città di Najaf e Garbala, centri del pellegrinaggio sciita. A nord di Baghdad,
sono stati a Samarra, la città della moschea al-Askaria dalla cupola d’oro. Il governo
iracheno, interessato a favorire lo sviluppo del turismo, mette a disposizione di
turisti occidentali una scorta armata. Ci sono miglioramenti ma la situazione sul
terreno resta drammatica: almeno 449 persone sono state uccise nei primi due mesi
del 2009. Il miglioramento consiste nel fatto che si tratta del numero più basso dall'invasione
del marzo 2003. Per dare nuovo impulso all’economia del Paese è quindi necessario
garantire standard di sicurezza elevati perché le grandi compagnie internazionali
tornino a investire in Iraq. La crisi economica e il calo nei prezzi del petrolio
hanno aggravato la situazione, ma il Paese può contare sulle risorse naturali e le
riserve idriche, sull’agricoltura e sul turismo archeologico e religioso. Se il Paese
riuscirà davvero a stabilizzarsi – sostiene il governo iracheno – “anche l’economia
ne trarrà un effetto benefico nel lungo periodo”. (A.L.)