Cinque Vie Crucis questa sera nel quartiere Ostiense verso la Basilica di San Paolo
La celebrazione del bimillenario della nascita dell’Apostolo delle Genti ha conferito
una connotazione “paolina” a molte cerimonie quaresimali della Basilica Papale di
San Paolo fuori le Mura e la darà ad alcune della Settimana Santa. Questa sera converranno
in essa cinque “Vie Crucis” in processione "aux flambeaux" che interesseranno tutto
il quartiere Ostiense perché muoveranno dalle parrocchie della XXIII prefettura della
diocesi: San Leonardo Murialdo, Regina Apostolorum, Santa Galla e San Filippo Neri
alla Garbatella e San Benedetto al Gazometro. Nella Basilica, ove si concluderà il
pellegrinaggio penitenziale, religiosi e fedeli saranno accolti dall’abate dell’abbazia
benedettina, padre Edmund Power. E sarà ancora l’abate, accompagnato dai monaci, a
presiedere le celebrazioni della Domenica delle Palme prima con la benedizione dei
rami sul sagrato della Basilica antistante il Quadriportico, poi guidando la processione
che farà, per la prima volta, l’ingresso nel tempio dalla Porta Paolina (aperta dal
Santo Padre Benedetto XVI , viene attraversata ogni giorno dai pellegrini dell’Anno
Paolino) e non già dalla Porta della navata centrale. Celebrerà quindi la Messa solenne
all’altare della confessione presenti i ragazzi del quartiere Ostiense, guidati dal
gruppo di “Scout di San Paolo”. Lunedì prossimo la Basilica vivrà un altro importante
momento giovanile: vi giungeranno pellegrini circa 2.500 fedeli dell’arcidiocesi di
Madrid venuti a Roma in preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù, con il
loro pastore, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela. Dal Vaticano, nei giorni scorsi
sono venuti pellegrini un gruppo di Guardie Svizzere e, a conclusione di un ritiro
spirituale di tre giorni in preparazione alla Pasqua, i dipendenti dello IOR (Istituto
per le Opere di Religione) guidati dal Prelato mons. Piero Pioppo che ha celebrato
l’ Eucaristia. Al direttore generale Paolo Cipriani e al vice direttore Massimo Tulli,
si sono uniti i familiari del personale IOR. (A cura di Graziano Motta)