Benedetto XVI all'ambasciatore dominicano: trovare nell'identità cristiana la forza
per sconfiggere povertà, corruzione e narcotraffico
Sradicare povertà, narcotraffico e corruzione politica facendo leva sui valori cristiani
che da più di cinque secoli modellano il volto della Repubblica Dominicana. E’ uno
dei pensieri che Benedetto XVI ha espresso durante l’udienza concessa questa mattina
al nuovo ambasciatore dello Stato dell’America centrale presso la Santa Sede - il
58.enne Victor Manuel Grimaldi Céspedes - ricevuto per la presentazione delle Lettere
credenziali. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Fu sul territorio
oggi appartenente alla Repubblica Dominicana che più di 500 anni fa fu celebrata la
prima Messa del continente americano. Da quel luogo partì l’evangelizzazione che ha
permesso al Paese centroamericano di coltivare e irrobustire le “profonde radici cattoliche”,
che oggi fanno parte del “ricco patrimonio culturale profondamente inscritto nell’anima
del popolo”, e che il prossimo 8 agosto troveranno una solenne espressione nei festeggiamenti
per il quinto centenario della creazione dell’arcidiocesi di Santo Domingo. E’
su questa piattaforma di valori spirituali e umani che Benedetto XVI ha fondato la
sua analisi e i suoi auspici per la Repubblica Dominicana. Il Papa si è congratulato,
attraverso il neo ambasciatore, con le autorità del suo Paese per i “significativi
cambiamenti politico-sociali” che hanno portato a ribadire “la difesa e la diffusione
dei valori umani basilari”, come il riconoscimento e la tutela della dignità umana,
la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e la salvaguardia della
famiglia fondata sul matrimonio. Nonostante ciò, ha osservato Benedetto XVI: “C’è
ancora un lungo cammino da percorrere per assicurare una vita degna ai dominicani
e sradicare le piaghe della povertà, il narcotraffico, l’emarginazione e la violenza.
Così come tutto ciò che è volto a rafforzare la istituzioni è essenziale per
il benessere della società, che poggia su pilastri come il perseguimento dell’onestà
e della trasparenza, l’indipendenza giuridica, la cura e il rispetto dell’ambiente
e il potenziamento dei servizi sociali, sanitari e educativi per tutta la popolazione”. Un’azione
a tutto campo per la quale il Papa ha assicurato l’appoggio della Chiesa cattolica
locale, già in prima linea - ha ricordato il Pontefice - proprio nei settori dell’educazione
e dell’assistenza ai poveri e ai malati, agli anziani e agli orfani: “La
Chiesa, che non può mai confondersi con la comunità politica, converge con
lo Stato nel promuovere la dignità e la ricerca del bene comune della società”. Un
bene comune che proprio per essere tale, ha proseguito Benedetto XVI, deve combattere
la deriva della corruzione, che grava - ha affermato - soprattutto sulle fase della
popolazione più povere e indifese. In definitiva, ha concluso il Papa, “nell’instaurare
un clima di reale concordia e di ricerca di risposte e soluzioni efficaci e stabili
per i problemi più urgenti. Le autorità dominicane incontreranno sempre la mano tesa
della Chiesa, per la costruzione di un civiltà più libera, pacifica, giusta e fraterna”.