2009-04-01 15:14:34

La comunità cristiana irachena sempre più colpita dal dramma dell’insicurezza


La situazione dei cristiani in Iraq è tragica: sono oltre 200.000 quelli che hanno abbandonato il Paese. La guerra è costata la vita a 750 cristiani, tra cui l’arcivescovo caldeo di Mosul, mons. Paulos Farai Rahho. Molte famiglie vivono nel nord dove è difficile trovare lavoro. Una grande sfida per la Chiesa è anche l’emigrazione di molti cristiani, soprattutto in Siria, Giordania, Libano e Turchia. E’ questo il drammatico scenario sulla situazione della comunità cristiana irachena illustrato dall’arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Louis Sako, durante una conferenza stampa tenutasi a Vienna. Nonostante le difficoltà – ha aggiunto il presule - i cristiani non demordono: “Abbiamo molti problemi, ma anche molte speranze. Non abbiamo paura, vogliamo convivere in pace con i musulmani iracheni”. La situazione attuale, rispetto al passato, presenta profondi mutamenti ma le condizioni di vita per la popolazione restano drammatiche: “Durante il regime di Saddam - ha detto mons. Sako le cui parole sono state riprese dall’agenzia Zenit – avevamo la sicurezza ma non la libertà. Oggi - ha concluso – abbiamo la libertà, ma anche il problema della sicurezza”. (A.L.)







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