Il cordoglio di ONU, Comunità di Sant’Egidio e Centro Astalli per la tragedia al largo
delle coste libiche
L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati esprime il proprio cordoglio per le
centinaia di persone scomparse al largo delle coste libiche in seguito all’ennesima
tragedia del mare. “E’ un tragico esempio - sottolinea l’Onu - di un fenomeno globale
nel quale persone disperate ricorrono a misure disperate per scappare da conflitti,
persecuzioni e povertà in cerca di una vita migliore”. Anche Sant’Egidio esprime il
proprio cordoglio: “La vita dei tanti migranti inghiottita dalle acque - si legge
nel comunicato della Comunità - interpella la coscienza di ognuno”. “Li si chiama
‘clandestini’ in maniera semplicistica e spesso non si conosce il loro visetto di
dolore e sofferenza e gli si nega la dignità, il rispetto e l’accoglienza”. La comunità
di Sant’Egidio chiede quindi a tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali
e a tutte le persone di buona volontà di rendere possibili “politiche di solidarietà,
accoglienza e di rispetto verso i richiedenti asilo e i migranti”. Dolore e sconcerto
viene espresso, infine, anche dal Centro Astalli dei gesuiti: è una ennesima tragedia
– si legge in una nota – che si consuma ai danni di chi, in cerca di una vita dignitosa,
è costretto ad affidarsi a trafficanti senza scrupoli per raggiungere l’Europa”. “C’è
un’umanità che chiede all’Europa aiuto e protezione da guerre e sanguinose dittature
alla quale non si può restare indifferenti”. Al momento, il bilancio dell’ennesima
tragedia sulla rotta tra la Libia e la Sicilia è pesantissimo: i dispersi sono almeno
300, le vittime 21 e solo 20 le persone tratte in salvo. Sembra che tre imbarcazioni,
sovraccariche e prive di salvagenti, siano affondate per il forte vento. (A.L.)