Alla Conferenza dell'Aja sull'Afghanistan iniziato il disgelo Usa-Iran
Un segno tangibile del rilancio degli sforzi militari, civili e diplomatici per la
rinascita dell’Afghanistan. Questo il proposito della Conferenza Onu svoltasi ieri
all'Aja, che ha riunito oltre 80 tra Stati e organizzazioni internazionali. Il summit
ha visto pure gettare le basi per un possibile riavvicinamento tra Washington e Teheran:
occhi puntanti infatti sull’incontro tra l’inviato dell’Amministrazione Obama e il
rappresentante iraniano, di cui ha parlato il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton,
presente alla Conferenza. Dall’Aja, Giovanni Del Re:
In evidenza
alla Conferenza sull’Afghanistan, ieri all’Aja, sono stati anche i dibattiti sulla
condizione della donna, proprio quando a Kabul è pronto un provvedimento per gli sciiti
che – secondo l'interpretazione di fonti delle Nazioni Unite – legalizzerebbe lo stupro
all’interno del matrimonio. I diritti delle donne in Afghanistan sono un motivo di
“assoluta preoccupazione”, ha detto il segretario di Stato Usa, Clinton, che all’Aja
non ha mancato di parlare neppure dell’annunciato lancio di un missile a lunga gittata
da parte della Nord Corea: secondo il capo della diplomazia Usa, se Pyongyang decidesse
di procedere con tale test, “ci saranno conseguenze”.
A dominare la Conferenza
sull’Afghanistan, è stato comunque anche l’incontro tra l'inviato di Obama per la
regione, Richard Holbrooke e il viceministro degli Esteri iraniano, Akhundzadéh. Si
può parlare di un primo, timido, riavvicinamento tra Washington e Teheran? Giada Aquilino
lo ha chiesto a Paolo Mastrolilli, capo della redazione esteri del TG1 Rai:
Da ieri sera,
intanto, il presidente degli Stati Uniti Obama è a Londra, dove domani si apre il
G-20 e prima tappa del suo impegnativo tour diplomatico. Il capo della Casa Bianca
vedrà oggi a colazione il premier britannico Gordon Brown e poi incontrerà il presidente
russo, Dmitri Medvedev, e quello cinsese Hu Jintao. In serata è previsto un incontro
con la regina Elisabetta.