2009-03-31 16:04:22

Conferenza internazionale all'Aja per l’Afghanistan


Dare un nuovo impulso agli sforzi militari, civili e diplomatici della comunità internazionale per portare sicurezza e stabilità agli afghani: è questo l'obiettivo della Conferenza internazionale Onu sull'Afghanistan, apertasi oggi all'Aja alla presenza del presidente afghano, Karzai, e ai rappresentanti di un'ottantina di Paesi, incluso per la prima volta l'Iran. Fausta Speranza:RealAudioMP3
 
Il rappresentante iraniano, il viceministro degli Esteri, Mohammad Mehdi Akhundzadeh, ha detto che l'Iran è pienamente pronto a partecipare a progetti che abbiano lo scopo di combattere il traffico di droga e a piani indirizzati allo sviluppo e alla ricostruzione dell'Afghanistan”. Il primo tentativo di riunire l'Iran attorno al tavolo della comunità internazionale per parlare di una cooperazione comune sull'Afghanistan - ha sottolineato il portavoce della Nato, James Appathurai - si dimostra “molto incoraggiante”. “Le buone relazioni tra Iran e Afghanistan non sono una novità, di rilievo c’è che l'Iran abbia accettato di partecipare ad un contesto di cooperazione internazionale”. Nel suo intervento, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha detto che ai talebani che rompono con l'estremismo va offerta “un'onorevole forma di riconciliazione”. Da parte sua, la commissaria Ue alle Relazioni esterne, Ferrero-Waldner, ha subito annunciato lo stanziamento da parte dell'esecutivo europeo di altri 60 milioni di euro per l'Afghanistan, precisando che sono fondi aggiuntivi ai 700 milioni già previsti per il periodo 2007-2010”, e che 20 milioni serviranno a finanziare interventi a supporto delle elezioni, previste per il 20 agosto.
 
Ci si chiede, ora, quali novità potranno venir fuori dall’incontro dell’Aja. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Arduino Paniccia, docente di Studi Strategici all’Università di Trieste:RealAudioMP3

R. - Intanto, il passaggio da una strategia di contrasto militare ad una strategia più allargata, più complessa, che preveda una serie di interventi a livello diplomatico e alcuni assolutamente nuovi. Alla Nato sarà dato il compito anche di dialogare con l’Iran, oltre che con la Russia. E, comunque, il presidente ha chiamato chiaramente in campo, per risolvere questo problema, la stessa Cina e i Paesi vicini all’Afghanistan e al Pakistan. L’altra novità è che sembra di capire che la nuova strategia non scinda tra Pakistan e Afghanistan, ma in qualche modo unisca l’aiuto economico al governo pakistano insieme con una nuova strategia per l’Afghanistan.
 
D. - Quali sono le motivazioni per cui si lascia da parte la situazione irachena?
 
R. - Credo che questo riguardi soprattutto la vicenda dell’Iran, e poi anche riguardi un atteggiamento degli Stati Uniti che tendono a far considerare a tutti superato il problema iracheno. Obama vuole dare la sensazione che con l’uscita delle truppe americane dall’Iraq, prevista nel corso dei prossimi 18 mesi, la questione irachena si sia in qualche modo conclusa. Non parlare dell’Iraq permette di tenere delle trattative riservate con l’Iran. La Conferenza ha sullo sfondo portare alla trattativa due nazioni che erano molto distanti: l’Iran e la Russia.







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