Almeno 99 i morti in Indonesia per il crollo di una diga
In Indonesia oltre 100 persone risultano ancora disperse dopo il crollo della diga
di Situ Gintung, nei pressi di Tangerang, avvenuto lo scorso 27 marzo. Le operazioni
di ricerca non si sono interrotte. Al momento, le vittime sono 99: si tratta soprattutto
di donne, bambini e anziani. Il bilancio è purtroppo destinato ad aumentare. Dopo
il crollo della diga, 21 milioni di metri cubi di acqua e fango si sono abbattute
su case ed edifici. I testimoni hanno riferito che l’onda provocata dal cedimento
della diga sembrava un “piccolo tsunami”. Nel Paese, intanto, è in fase di svolgimento
la campagna per le elezioni legislative del prossimo 9 aprile. La tragedia - sottolineano
diversi osservatori - si è trasformata in una questione politica da risolvere prima
dell’emergenza. Molti politici hanno criticato, in particolare, il governo locale
per negligenze commesse nella manutenzione della struttura. La polizia non ha ancora
avanzato ipotesi sulle responsabilità del disastro. Per gran parte dell’opinione pubblica
il principale indiziato è il responsabile della diga, Pitoyo Subandrio. Anche l’agenzia
di controllo è ritenuta colpevole di non aver monitorato le reali condizioni dell’opera.
Fonti interne alla polizia affermano che tra le responsabilità di Subandrio c’è anche
quella di non aver avvisato gli abitanti della zona sui possibili rischi legati al
crollo delle pareti. La diga di Situ Gintung – ricorda AsiaNews - è stata costruita
nel 1930 durante il periodo coloniale olandese. In origine, il bacino copriva una
superficie di 31 ettari, ma negli ultimi anni è stato ridotto a 21. La riduzione è
dovuta al rapido aumento delle case edificate sulle sponde della diga e nell’area
immediatamente circostante. (A.L.)