Reso noto il calendario dei riti presieduti dal Papa nella Settimana Santa. Colletta
del Giovedì Santo ai cattolici di Gaza
L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto oggi il calendario
dei riti presieduti da Benedetto XVI nella Settimana Santa. Ce ne parla Sergio
Centofanti.
I riti della
Settimana Santa saranno aperti il 5 aprile prossimo, Domenica delle Palme e della
Passione del Signore, con la Messa presieduta dal Papa in Piazza San Pietro alle 9.30
in coincidenza con la Giornata mondiale della gioventù, che sarà celebrata quest’anno
a livello diocesano sul tema “Abbiamo posto la speranza nel Dio vivente”. La mattina
del Giovedì Santo, 9 aprile, la Messa del Crisma alle 9.30 nella Basilica Vaticana,
seguita alle 17.30 dalla Messa nella Cena del Signore nella Basilica di San Giovanni
in Laterano, ad aprire il Triduo Pasquale. Il Papa farà la lavanda dei piedi a 12
sacerdoti. Nell’occasione la colletta sarà devoluta a sostegno della comunità cattolica
di Gaza. Venerdì Santo, 10 aprile, alle 17.00, si svolgerà nella Basilica di San Pietro
la Celebrazione della Passione del Signore, con l'adorazione della Croce. Poi, alle
21.15, il Papa presiederà la tradizionale Via Crucis al Colosseo. Sabato 11 aprile,
alle 21.00, la Veglia Pasquale in San Pietro e Domenica 12 aprile, alle 10.15, la
Santa Messa del Giorno di Pasqua sul sagrato della Basilica Vaticana. Benedetto XVI
impartirà quindi la Benedizione “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale della Basilica.
Ieri
il Papa all’Angelus aveva invitato i fedeli a raccogliersi per prepararsi a vivere
il mistero pasquale: “ormai non è più l’ora delle parole e dei discorsi – ha detto
– è giunta l’ora decisiva, per la quale il Figlio di Dio è venuto nel mondo”: la sua
morte e risurrezione per “dare la vita eterna a noi che l’abbiamo perduta”. E le letture
bibliche che ci accompagnano in questi giorni ci preparano agli eventi pasquali. Il
Libro della Sapienza ricorda quanto dicono gli empi: “tendiamo insidie al giusto,
perché ci è di imbarazzo … ci rimprovera le trasgressioni della legge …è diventato
per noi una condanna dei nostri sentimenti, ci è insopportabile solo al vederlo, perché
la sua vita è diversa da quella degli altri … mettiamolo alla prova con insulti e
tormenti, per conoscere la mitezza del suo carattere”. E il Profeta Geremia scrive:
“Ero come un agnello mansueto che viene portato al macello”. Nel Libro delle Cronache
leggiamo: Dio “mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli,
perché aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei
messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti”. Gesù
ci ammonisce: “la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre
che la luce”. Ma ci consola: “Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per
condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”.