2009-03-29 15:21:20

Seconda edizione del Concorso internazionale "Strumenti di Pace"


Il maestro Ennio Morricone presiede la giuria della seconda edizione del Concorso internazionale “Strumenti di pace”, indetto dalla Fondazione “Opera Campana dei caduti” di Rovereto. Si tratta dell’unico concorso di composizione aperto ai giovani di tutto il mondo che pone la pace e il dialogo tra le religioni al centro della creazione musicale. Nella serata conclusiva, il 9 luglio del prossimo anno, l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai eseguirà in prima assoluta il brano scritto per l’occasione dal celebre compositore. Alla presentazione dell’iniziativa, venerdì scorso a Roma, presso la Sala stampa estera, c’era per noi Claudia Di Lorenzi:RealAudioMP3

Parla al cuore dell’uomo, di ogni luogo ed ogni tempo, e vola alto oltre i confini fra razze, culture e religioni: non c’è lingua, fede e tradizione che non ne riconosca l’alfabeto e sulle sue ali l’anelito alla pace si fa inno planetario. Più delle parole, le immagini, i simboli, la musica rappresenta da sempre il veicolo privilegiato per esortare il mondo alla riconciliazione. Quel linguaggio universale che Benedetto XVI riconosce “capace di unire (…) gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti”. E’ da questa consapevolezza che nasce l’iniziativa di un Concorso di composizione musicale sul tema della pace, un’occasione per affidare alle vibrazioni delle note il sogno di una umanità pacificata. Un progetto – spiega Alberto Robol, reggente dell’Opera Campana dei Caduti – che segue l’ispirazione del padre fondatore:

 
“Don Antonio Rossaro, finita la guerra mondiale è andato sulla tomba dell’imperatore a chiedere perdono, perché lui, irredentista italiano, temeva di aver ‘odiato’ gli austriaci. Quale l’insegnamento? Che la pace è prima di tutto perdono, è riconciliazione. Ora, sulla via della conciliazione, la musica è lo strumento fondamentale”.
 
E già il testo che i partecipanti dovranno musicare vede in dialogo le tre religioni monoteiste. Brani sulla pace dell’Antico e Nuovo Testamento compongono insieme a passaggi del Corano il tessuto narrativo delle future partiture. Sulle ragioni della scelta ascoltiamo ancora Alberto Robol:
 
“La religione, in quanto tale, ha una sua universalità ed una sua profonda dimensione extratempo, la fonte veritativa per eccellenza è la verità religiosa. Noi viviamo in un tempo nel quale, purtroppo, le religioni sembrano godere più di una fama negativa – cioè come insieme di ragioni contrarie le une alle altre che come veicolo di pacificazione -; noi siamo per la seconda dimensione”.

 
Una proposta che incontra il plauso del maestro Ennio Morricone, chiamato a vestire di suoni gli stessi versi:

 
“Mi pare una scelta buona, anzi, poteva essere anche molto più larga; non solo questi tre piccoli, brevi brani, che sono comunque belli, interessanti, forti, anche nella loro dolcezza”.

 
Sarà il maestro Morricone a guidare i giurati nella selezione dei brani, per costruire un ponte ideale fra giovani compositori e artisti affermati. Ascoltiamo Marcello Filotei, direttore artistico del Concorso:

 
“Nel concerto finale noi eseguiremo uno accanto all’altro il pezzo commissionato al maestro Morricone e il pezzo vincitore, per avere proprio un confronto sullo stesso terreno, perché entrambi avranno scritto con lo stesso organico sullo stesso testo. Avremo quindi due prospettive diverse, culturali, ma anche generazionali, su un modo di vedere il mondo e di concepire un concetto dinamico della pace, che non è solamente fatto di assenza di guerra, ma di lavoro culturale per il dialogo”.

 
Un lavoro a cui gli stessi giovani compositori daranno un contributo importante, giacché – ha sottolineato in chiusura Robol - “non possiamo dimenticare che tutto ha senso perché finalizzato alla pace”.







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