Domani la visita pastorale del Papa alla parrocchia romana del Santo Volto di Gesù
alla Magliana
Domani il Papa si reca in visita pastorale alla parrocchia romana del Santo Volto
di Gesù alla Magliana. La parrocchia è stata inaugurata il 25 marzo 2006 dopo tre
anni di lavori. Dunque, una chiesa moderna che si distingue per il contributo di artisti
di fama nazionale. Una chiesa pensata per essere a disposizione dei circa 15.000 parrocchiani.
Ma qual è l’attesa per la visita di Benedetto XVI domani? Luca Collodi lo ha
chiesto al parroco don Luigi Coluzzi:
R. – Se cammina
per il quartiere sente nell’aria quest’attesa spasmodica, perché ormai tutto il quartiere,
tutta la popolazione non fa altro che parlare di questo evento. Per tutti quanti noi
è un momento importantissimo della nostra vita, sia della comunità, sia del nostro
quartiere.
D. – Che parrocchia è quella della Magliana?
R.
– Una parrocchia, direi, di gente di ceto impiegatizio, gente soprattutto molto vicina
alla Chiesa - non lo dico per spirito di parte - e che vuole molto bene al Papa. Io
ho dato la notizia la notte di Natale e in questi mesi c’è stato un continuo attendere,
prepararsi, cercare di far sì che tutto questo fosse fatto nel modo migliore possibile:
ci tengono tantissimo e si sentono gratificati da questa presenza del Papa. E’ una
parrocchia aperta agli insegnamenti del Papa. C’è il desiderio di ascoltare la sua
parola e c’è, soprattutto, una partecipazione molto forte alla vita della Chiesa e
alla vita sacramentale.
D. – Don Luigi Coluzzi, qual
è il ruolo della comunità parrocchiale all’interno della vita del quartiere della
Magliana?
R. – Quasi vivono in simbiosi, non ci sono
due ruoli diversi. La comunità parrocchiale è profondamente inserita nella vita del
quartiere e viceversa: noi riceviamo gli input, collaboriamo col Municipio, con le
varie istituzioni, con tutto il volontariato, non soltanto religioso. Queste realtà
insieme tendono a far sì che di questo quartiere non si parli più per motivi spiacevoli,
com’è stato forse per diversi decenni. In passato abbiamo avuto un grosso impatto
mediatico sia per la droga che per la banda della Magliana: questi eventi appartengono
al passato.
D. – Questa crisi economica mondiale
sta toccando il quartiere, le famiglie del quartiere?
R.
– Questo sì, perché il ceto medio è impiegatizio ma nel nostro quartiere ci sono anche
tantissimi operai, commercianti, e quindi questo si sente. Lo sentiamo soprattutto
attraverso la Caritas, che è questo sportello aperto, questo occhio sulla popolazione
del nostro quartiere e stiamo ricevendo tantissime richieste, molte di più di quante
ne abbiamo ricevute in passato.
D. – La presenza
degli immigrati è accettata?
R. - Devo dirle con
sincerità che non abbiamo mai avuto nessun problema di razzismo, di rifiuto, e posso
assicurare che nel quartiere è molto alta la percentuale degli immigrati.
D.
- La parrocchia come si prepara ad accogliere il Papa e che significato dà - con questo
contesto sociale e culturale - alla presenza di Papa Benedetto alla Magliana?
R.
– Intanto, abbiamo fatto tre incontri preparatori, guidati sia dal vescovo di settore,
monsignor Giovanni D’Ercole, che da monsignor Raffaello Martinelli, che ci hanno in
qualche modo coinvolto in questo evento. Direi, però, che la parrocchia ha grosse
speranze, vogliamo ascoltare la parola che il Papa rivolgerà a questa comunità che
diventerà sicuramente il programma degli anni futuri di questa comunità. E’ una comunità
molto giovane: questa struttura esiste appena da tre anni. Desideriamo che le parole
del Papa diventino un po’ il programma pastorale per il nostro futuro. Vorrei soltanto
aggiungere che in parrocchia ci sono tantissimi bambini della Magliana e credo che
il Papa sarà accolto calorosamente da questi bambini e con le bandierine gli diranno
che gli vogliono bene.