2009-03-27 15:58:21

Sri Lanka: 150mila civili bloccati nelle aree del conflitto


Medici Senza Frontiere (MSF) lancia l’allarme per la popolazione del nord dello Sri Lanka intrappolata nelle aree dove imperversa il conflitto tra l’esercito e le milizie del Ltte (Liberation Tigers of Tamil Eelam). Secondo le stime del organizzazione si tratta di almeno 150mila civili, che ora devono fare i conti anche con le intense piogge di questi giorni. Tutto questo si aggiunge alla mancanza di acqua potabile, medicine e assistenza sanitaria. Alle agenzie umanitarie è stato negato l’accesso alla popolazione. I civili vivono in rifugi di fortuna o passano la notte all’aperto e hanno estremo bisogno di cibo, acqua, assistenza medica e sicurezza. Un numero sempre più alto di persone cerca di attraversare le linee del fronte per cercare rifugio nella zona governativa nonostante i rischi. La scorsa settimana oltre 5mila persone sono arrivate nell’area di Vavuniya controllata dal Governo. Al momento il numero di civili fuggiti dal Vanni ha raggiunto almeno le 50mila unità. MSF si aspetta un aumento di nuovi pazienti nei prossimi giorni. Sulla spiaggia di Vanni ci sono ancora 1.000 persone mutilate che aspettano di essere evacuate e MSF teme che i bisogni medici tra gli sfollati possano essere ben superiori alla capacità di risposta a livello locale. Sulla Penisola di Jaffna 3.426 sfollati sono distribuiti in cinque campi del distretto. Due campi si trovano a Kodikamam e Mirosuvil, nel distretto di Chavakachcheri (Jaffna meridionale), ma l’accesso in questi due campi è limitato. Nonostante una richiesta ufficiale alle autorità, il Ministero della Difesa ha negato a MSF l’autorizzazione per effettuare una valutazione nei due campi. MSF continua a cercare di avere accesso agli sfollati di Jaffna. Alcuni di loro sono stati inviati all’ospedale Point Pedro dopo essere stati colpiti durante il viaggio dall’area del conflitto. Per poter soccorrere i civili e permettere loro di abbandonare la zona di guerra Amnesty International ha quindi lanciato un appello per un’immediata tregua umanitarial a governo ed ai ribelli tamil confermando la grave situazione degli sfollati nel nord del Paese. Sam Zarifi, direttore di Amnesty per la regione Asia-Pacifico, chiede a Onu e donatori internazionali di premere sulle parti in conflitto affinché permettano l’accesso nei campi profughi per evitare una “catastrofe umanitaria peggiore”. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.