Più di 70 persone sono rimaste uccise nell'attentato suicida in una moschea di Jamrud,
nel distretto di Khyber, nel nord ovest del Pakistan ai confini con l'Afghanistan.
Nelle stesse ore in cui un attentato colpiva anche l’Afghanistan. Per fortuna solo
danni e nessun ferito tra i militari italiani coinvolti. Di Pakistan e di Afghanistan
si parla oggi anche perché il presidente degli Stati Uniti, Obama, annuncia tra poco
una strategia mirata a estirpare le reti di al Qaeda in Afghanistan e Pakistan. Il
servizio di Fausta Speranza:
Obama spiegherà
in cosa consista concretamente l’annunciata nuova strategia. Dovrebbe porre per la
prima volta obiettivi precisi per misurare i progressi sul terreno dell'impegno americano
in Pakistan, ma anche in Afghanistan. In questa fase i due Paesi rappresentano un’unica
area nella mappa geopolitica degli Stati Uniti. Sembra sia previsto l'invio di 4.200
soldati per addestrare le forze di sicurezza afghane. Da parte sua, il Pakistan chiede
un cambio di strategia su un punto che nei mesi scorsi è stato elemento di tensione
tra Islamabad e Washington: stop al lancio di missili utilizzando droni per attaccare
le zone tribali del Paese al confine con l’Afghanistan. Sono considerati una violazione
della sovranità. In attesa di conoscere meglio le decisioni di Obama, resta da dire
che stamane la Banca mondiale ha approvato un prestito di 500 milioni di dollari per
i programmi di stabilità economica del governo in Pakistan e che sul fronte Afghanistan,
sempre stamane, a Mosca si è aperta una Conferenza internazionale dedicata all’Afghanistan:
presenti il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon; il Gruppo di Shanghai (Russia,
Cina, Kazakhstan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan); Iran, India, Pakistan e Mongolia;
rappresentanti di Afghanistan, Turkmenistan, Turchia e Paesi del G8, tra cui l'Italia,
presidente di turno; delegazioni della Nato e degli Usa. Da questa assise Kabul ha
chiesto alla comunità internazionale di unire le forze per stroncare le organizzazioni
dedite al traffico internazionale di droga. Il rappresentante russo presso la Nato,
Rogozin, ha paragonato la “minaccia dell'eroina” proveniente dal Paese centroasiatico
a quella costituita dalle armi di distruzioni di massa. Da parte sua, l’Ue ha promesso
10 miliardi di euro nel 2009.