2009-03-26 16:13:01

Zambia: i vescovi contro la ratifica del Protocollo di Maputo


I vescovi dello Zambia chiedono al governo di non ratificare il Protocollo di Maputo, siglato nel 2003 dall’Unione Africana, in quanto contrario al principio della sacralità della vita e del matrimonio. “Come Conferenza episcopale – si legge in una lettera al Presidente Rupiah Banda ripresa dall’agenzia Cns – raccomandiamo vivamente al governo di rifiutare la ratifica di questo Protocollo” se non verranno emendati le parti più controverse: l’articolo 7 sul divorzio, la separazione e l’annullamento dei matrimoni e l’articolo 14 che garantisce la tutela dei “diritti riproduttivi delle donne autorizzando l'aborto medico nei casi di stupro, di incesto, e quando la continuazione della gravidanza mette in pericolo la salute fisica e mentale della madre, o la vita della madre, o del feto". Secondo gli insegnamenti della Chiesa - ricordano i vescovi zambiani - il matrimonio è un patto d’amore “attraverso il quale un uomo e una donna stabiliscono un rapporto di comunione” a vita. Così è concepito nel disegno di Dio: “Ne consegue che secondo l’ordinamento della Chiesa, al quale lo Zambia deve adeguarsi in quanto nazione cristiana, non c’è spazio per il divorzio” che “non ha alcun riscontro nei testi biblici”. Quanto ai cosiddetti “diritti riproduttivi” della donna a cui fa riferimento l’articolo 14 del Procollo, essi non possono prevalere sul diritto inalienabile alla vita, poiché “ogni vita umana è assolutamente uguale all’altra. Questa uguaglianza è la base di ogni autentica relazione sociale, che per essere veramente tale, può essere fondata solo sulla verità e la giustizia che riconosce e tutela ogni uomo e donna come una persona e non come un oggetto da usare”. Nel caso di violenze sessuali, stupri, e incesti, puntualizzano ancora i presuli zambiani, “il concepimento potrebbe essere già avvenuto prima che la donna possa rivendicare i suoi diritti riproduttivi”, per cui un intervento medico in questa fase rischia di tradursi “nell’uccisione di una vita umana innocente”. Adottato dall'Unione Africana l'11 luglio 2003 nel contesto degli accordi definiti dalla Carta Africana dei Diritti dell'Uomo e dei Popoli, il Protocollo di Maputo è entrato in vigore il 25 novembre 2005. I suoi 32 articoli impegnano i Paesi che lo ratificano ad adeguare la propria legislazione interna introducendo una serie di norme a tutela dei diritti delle donne, alcune ampiamente condivisibili, altre, tra cui quelle che favoriscono l’aborto, fermamente contrastate dalla Chiesa. (L.Z.)







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