Spagna: lettera dei vescovi per l’arrivo della Croce della GMG
“La Croce di Cristo appare al centro della vita dei giovani e di tutti i cristiani
come quello che realmente è: il luogo in cui si è realizzata la redenzione del mondo”.
Lo scrive il cardinale Antonio Rouco Varela, arcivescovo di Madrid e presidente della
Conferenza episcopale spagnola, in una lettera pastorale pubblicata in vista della
Domenica delle Palme. Quel giorno, il 5 aprile, infatti, oltre 4mila giovani della
diocesi di Madrid, accompagnati dallo stesso porporato, riceveranno dalle mani dei
loro coetanei di Sydney la Croce della Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà
proprio nella capitale spagnola dal 16 al 21 agosto 2011, sul tema “Radicati e fondati
in Cristo, saldi nella fede” (Col, 2,7). “Questa Croce – continua la lettera – fu
affidata per la prima volta ai giovani dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, nel 1984,
affinché viaggiasse per il mondo nel periodo che intercorre tra una GMG e la successiva”.
“Guardare alla Croce – aggiunge il presidente dei vescovi spagnoli – baciarla ed adorarla
è uno dei gesti più semplici e profondo della pietà cristiana che impariamo sin da
bambini”. Una volta arrivata a Madrid, la Croce della GMG verrà collocata nella Cattedrale
cittadina, insieme all’icona della Vergine Maria. Il Venerdì Santo, verrà adorata
durante le celebrazioni liturgiche, quindi sarà portata in processione per le strade
di Madrid, insieme al Gesù di Medinaceli, statua molto venerata dal popolo madrileno.
“Con questo incontro tra l’immagine di Gesù e la Croce della GMG – scrive il card.
Rouco Varela – si darà inizio ad un pellegrinaggio della Croce stessa per tutte le
parrocchie e le comunità cristiane della nostra arcidiocesi e per tutte quelle che
lo richiederanno fino al 2011”. Rivolgendosi in particolare ai giovani, il porporato
li invita, quindi, a prepararsi a questo evento “attraverso la conversione del cuore,
la pratica del sacramento della riconciliazione e della carità fraterna, specialmente
nei confronti dei più bisognosi in questi tempi di crisi economica”. In questo modo,
conclude l’arcivescovo di Madrid, i giovani riceveranno la forza necessaria “per portare,
insieme a Cristo, la propria croce personale, con la certezza che la sofferenza della
croce culmina nella gloria della Pasqua”. (I.P.)