Portogallo: intervento della Caritas su crisi economica e tutela dei bambini
La crisi economica e finanziaria globale, la tutela dei bambini e la collaborazione
tra Stato e Chiesa sono state le riflessioni principali del Consiglio generale della
Caritas portoghese, svoltosi a Vila Viçosa. Nel comunicato finale, reso noto al termine
dei lavori, si legge che “la condizione delle persone che non hanno il minimo indispensabile
per sopravvivere ferisce la dignità umana”. Di qui, l’esortazione ad “avere il coraggio
di andare incontro a tutti coloro che si nascondono a causa di una povertà vergognosa”.
In particolare, riguardo alla crisi economica e finanziaria globale, la Caritas sottolinea
“gli attuali problemi derivanti dal crescente tasso di disoccupazione”, tra cui “la
disgregazione della famiglia, dovuta all’aumento dei divorzi e della violenza domestica”.
Poi, la Caritas punta i riflettori sul difficile momento attraversato dalle istituzioni
sociali, che stanno perdendo i sostegni finanziari e sul fallimento delle piccole
e medie imprese, un fatto che ha gravi ripercussioni sulle famiglie. Lanciato, inoltre,
anche l’allarme sull’indebitamento “divenuto un’abitudine molto preoccupante, un problema
gravissimo che si acuisce nel quadro generale dell’insicurezza economica”. E ancora,
la Caritas mette in evidenza che molti suoi centri, in Portogallo, sono stati costretti
ad aprire una “mensa sociale”, poiché sono sempre più numerose le famiglie che soffrono
la fame. Inoltre, nell’ambito del Consiglio generale, si è svolto un incontro, aperto
al pubblico, presieduto dall’arcivescovo emerito di Evora, mons. Maurílio Gouveia,
ed a cui hanno partecipato anche alcuni rappresentanti politici. Intitolato “Priorità
ai bambini”, l’evento si è soffermato anche sulla necessaria collaborazione tra Stato
e Chiesa. “La missione della Chiesa è diversa da quella dello Stato, ma è complementare
ad essa – si legge sempre nel comunicato finale – Chiesa e Stato convergono sul futuro
della cittadinanza, sulla costruzione del bene comune. Entrambi devono, quindi, instaurare
spazi aperti di dialogo, escludendo un’idea di superiorità e guardando soprattutto
alla collaborazione autentica ed al rispetto incondizionato per le persone”. “Nessuna
istituzione ha tutte le risposte – ribadisce la Caritas – Per questo, la cooperazione
è un imperativo da salvaguardare e deve essere debitamente organizzata”. Quanto ai
bambini, per rendere la Chiesa un agente di sensibilizzazione, prevenzione e sviluppo,
la Caritas portoghese ha stabilito di affiancarsi ad un’equipe specializzata, suddivisa
nelle varie diocesi. In questo modo, i gruppi parrocchiali entreranno in contatto
con l’Osservatorio Sociale, andando ad integrare quanto viene fatto per i bambini
a rischio. Infine, il Consiglio generale si è dato appuntamento a Fatima, in novembre,
per la prossima riunione. (I.P.)