2009-03-24 11:48:00

Nel 29. mo anniversario della morte, strumentalizzare il ricordo di mons. Romero è snaturarne il valore


Con una prima Messa, oggi alle 7 del mattino, celebrata allo stesso altare dell’ospedale della Divina provvidenza dove 29 anni fa mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, fu ucciso con numerosi colpi di mitra sparati alle spalle, la Chiesa del Salvador ricorderà il supremo sacrificio di questo grande “martire della carità”. Poi a mezzogiorno, nella cattedrale della capitale, il suo successore, mons. José Luis Escobar, presiederà un’altra concelebrazione eucaristica in memoria della figura pastorale e dell’eredità spirituale e religiosa di mons. Romero. Nel pomeriggio di oggi, in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi, le diverse comunità ecclesiali ricorderanno il loro pastore e assisteranno alla Messa animando veglie di preghiera e leggendo brani delle sue omelie e dei suoi scritti, tra cui il suo diario. Anche la società civile, tramite la Fondazione intitolata all’arcivescovo, ha organizzato diverse iniziative per ricordare e rendere omaggio a mons. Romero. Tra queste la stampa locale ha dato molto rilievo al pellegrinaggio “alla memoria” che partirà dal monumento eretto all’arcivescovo nelle vicinanze del “Divino Salvador del Mundo” e raggiungerà la spianata antistante la cattedrale. In queste ore, sia nel Paese centroamericano sia in altre città dell’America Latina dove sarà ricordato il sacrificio dell’arcivescovo Romero, in molti hanno voluto ricordare che l’eredità di questo “grande e zelante pastore”, come lo definì Papa Giovanni Paolo II recandosi a pregare presso la sua tomba (6 marzo 1983), non deve essere sfruttata politicamente: mons. Romero non offrì la sua vita come tributo a un partito o a un’ideologia e coloro che ieri e oggi lo vorrebbero come “bandiera” delle proprie piattaforme politiche o programmatiche offendono la sua memoria e snaturano il senso del suo sacrificio. Durante questa visita Giovanni Paolo II concludendo il suo breve saluto osservò: “Dentro le mura di questa Cattedrale riposano i resti mortali di monsignor Oscar Arnulfo Romero, zelante Pastore che l’amore di Dio e il servizio ai fratelli portarono fino al sacrificio stesso della vita in forma violenta, mentre celebrava il Sacrificio del perdono e della riconciliazione. Per lui, come per gli altri venerandi Pastori che nel loro tempo hanno guidato il gregge dei fedeli salvadoregni, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio giusto e misericordioso, affinché la sua luce risplenda in perpetuo su di essi, che si sacrificarono per tutti e invitarono tutti a ispirarsi a Gesù, che ebbe compassione delle moltitudini nel momento stesso in cui si impegnava a forgiare un mondo più giusto, umano e fraterno, nel quale vogliamo tutti vivere”. Il 7 aprile dello scorso anno, Benedetto XVI nel corso della visita alla chiesa romana di San Bartolomeo, all'Isola Tiberina, oltre a ricordare il 40. mo anniversario della Comunità di Sant'Egidio cui l'antica basilica è affidata, si raccolse in preghiera per celebrare tutti i martiri del '900. Le reliquie lì raccolte, infatti, costituiscono il primo Santuario "Memoriale dei martiri del nostro tempo". Tra queste anche quelle dell’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, ucciso il 24 marzo di 29 anni fa. (A cura di Luis Badilla)







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