L'Osservatore Romano e le parole del Papa sull'Aids: il coraggio della verità
L’Osservatore Romano aveva già riferito qualche giorno fa dello stravolgimento delle
parole del Papa. Nell’edizione odierna – in un articolo in prima pagina a firma di
Lucetta Scaraffia - ritorna sulla vicenda sottolineando come “uno dei più prestigiosi
quotidiani europei, il britannico ‘Daily Telegraph’, ha avuto il coraggio di scrivere
che, sul tema dei preservativi, il Papa ha ragione. Benedetto XVI - nella brevità
di una risposta alla domanda di un giornalista - aveva detto che “non si può superare
questo problema dell’Aids solo con i soldi” - che pure sono necessari - e “con la
distribuzione di preservativi”: occorre “una umanizzazione della sessualità, cioè
un rinnovamento spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno
con l’altro”. “Nel mondo occidentale – si legge sull’Osservatore - le campagne di
prevenzione sono state basate esclusivamente sull'uso del preservativo, dando per
scontato l'obbligo di non esercitare alcuna interferenza sui comportamenti delle persone”.
Il cosiddetto "progresso" della rivoluzione sessuale “non si doveva mettere in discussione;
neppure in Africa, dove era evidente - e dove tuttora è evidente, se solo si leggessero
con onestà i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla diffusione dell'Aids
- che la distribuzione di preservativi non serve da sola ad arginare l'epidemia”.
Persino la rivista "Science" – continua l’Osservatore – ha riconosciuto nel 2004 che
la parte più riuscita del programma anti-Aids in Uganda “è stata il cambiamento di
comportamento sessuale”. Tanto da scrivere: "La riduzione del numero dei partner sessuali
e l'astinenza fra i giovani non sposati anziché l'uso del condom sono stati i fattori
rilevanti nella riduzione dell'incidenza all'Hiv". “Molti Paesi occidentali - nota
Lucetta Scaraffia - non vogliono riconoscere la verità delle parole dette da Benedetto
XVI sia per motivi economici - i preservativi costano” e le industrie farmaceutiche
sono ben contente - “mentre l'astinenza e la fedeltà sono ovviamente gratuite - sia
perché temono che dare ragione alla Chiesa su un punto centrale del comportamento
sessuale possa significare un passo indietro in quella fruizione del sesso puramente
edonistica e ricreativa che è considerata un'importante acquisizione della nostra
epoca. Il preservativo viene esaltato al di là delle sue effettive capacità di arrestare
l'Aids perché permette alla modernità di continuare a credere in se stessa e nei suoi
principi, e perché sembra ristabilire il controllo della situazione senza cambiare
niente. È proprio perché toccano questo punto nevralgico, questa menzogna ideologica,
che le parole del Papa sono state tanto criticate. Ma Benedetto XVI, che lo sapeva
benissimo – conclude l’articolo dell’Osservatore - è rimasto fedele alla sua missione,
quella di dire la verità”. (A cura di Sergio Centofanti)