2009-03-22 15:32:41

Giornata dell'Acqua. Appello delle Ong a non privatizzare le risorse idriche


“L’acqua è la nostra risorsa naturale più preziosa. Gestire con attenzione il suo uso e bilanciare le diverse esigenze è pertanto di vitale importanza”. Lo afferma il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel suo messaggio in occasione dell’odierna Giornata Mondiale dell’Acqua, proclamata dall’Onu. Il tema di quest’anno: “Acque condivise, opportunità condivise” intende evidenziare come risorse idriche transfrontaliere possano agire come forza unificante. Si avviano intanto a conclusione ad Istanbul i lavori del Forum Mondiale dell’Acqua, voluto dal Consiglio mondiale dell’Acqua. Accanto al Forum Mondiale dell’Acqua, nella città turca si è svolto il Forum Alternativo voluto da movimenti e organizzazioni non governative contrarie alla privatizzazione delle fonti idriche. Il Forum ha rinnovato la richiesta ai governi e alle stesse Nazioni Unite di riconoscere il diritto all’acqua nelle Costituzioni nazionali e nella Carta universale dei diritti umani. Molte le resistenze a tale riconoscimento. Ci spiega il perché Marco Iob, rappresentante del CeVI, una delle organizzazioni partecipanti al Forum Alternativo, intervistato da Adriana Masotti.RealAudioMP3

R. – Le resistenze provengono dal fatto che ottenere questo riconoscimento significherebbe mettere l’acqua fuori dalle regole del mercato, quindi tutte le grosse imprese, multinazionali, che oggi hanno grandi interessi nella gestione dell’acqua e nella protezione delle fonti, delle riserve idriche naturalmente non sono d’accordo e queste esercitano una forte attività di lobby su quelle che sono le principali istituzioni internazionali, compresa l’Onu. E ciò accade anche qui, a Istanbul.

 
D. – Voi, infatti, contestate che debba essere il Consiglio mondiale dell’acqua a gestire la questione idrica …

 
R. – Noi non contestiamo il Forum in sé. Il problema è chi organizza questo momento. Dovrebbe essere, appunto, un’istituzione universalmente riconosciuta, democratica e invece è un organismo privato che è gestito da rappresentanti delle multinazionali. Noi chiediamo che il prossimo Forum mondiale dell’acqua venga organizzato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.

 
D. – Ecco, quindi il punto cruciale è la gestione che secondo voi non deve essere privata, privatizzata...

 
R. – Certo. Non possiamo affrontare i problemi cruciali, le crisi mondiali dell’acqua che sono in corso, i conflitti che potrebbero generarsi, con le regole del mercato! Dove l’acqua è privatizzata si è verificato che le fasce più povere delle popolazioni vengono escluse dall’accesso all’acqua, a meno che non paghino – naturalmente – un prezzo molte volte improponibile.

 
D. – Quali sono i popoli più a rischio di un’eventuale privatizzazione dell’acqua?

 
R. – Il Medio Oriente potrebbe essere un luogo di futuri conflitti per l’acqua. La Turchia, di fatto, si candida ad essere il rubinetto del Medio Oriente, esercitando quindi un potere enorme sugli altri Stati. Naturalmente, molte altre regioni sono a rischio di desertificazione, come le zone aride dell’America Latina, ma soprattutto dell’Africa. In queste regioni, i cambiamenti climatici causeranno quelli che sono i cosiddetti profughi dell’acqua. Ma anche in Europa non saremo esenti da problemi: per esempio, chi accoglierà questi profughi?







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