2009-03-21 14:47:07

Oggi si celebra la Giornata mondiale contro le discriminazioni razziali


“Sono ancora troppe le comunità, le società che soffrono a causa del razzismo. Agendo sulla dichiarazione universale dei diritti umani possiamo, dobbiamo sostenere tutti coloro che subiscono discriminazioni razziali”. E’ questo l’appello lanciato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon nel suo messaggio per l'odierna Giornata internazionale contro la discriminazione razziale. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Il 21 marzo del 1960, la polizia aprì il fuoco su 69 manifestanti scesi in piazza a Sharpeville, in Sudafrica, per protestare pacificamente contro le leggi razziali dell’apartheid: morirono tutti. Tra loro c’erano anche donne e bambini. Sei anni dopo, per non dimenticare, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclamò la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. "Da allora sono stati compiuti significativi progressi, non ultimo lo smantellamento del regime dell’apartheid. Ma il razzismo continua a colpire persone, comunità e società". Che responsabilità ha la politica nel diffondere o implementare istanze xenofobe? Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International:

 
“Quello che è stato detto da molti organismi internazionali è che c’è una responsabilità di un linguaggio della politica spesso di natura discriminatoria, di una politica che appiccica delle etichette, dello stigma spesso su interi gruppi di persone che già sono in condizioni di vulnerabilità perché si tratta di cittadini stranieri, di migranti, di richiedenti asilo, di minoranze etniche … Quando la politica parla un linguaggio anziché di prudenza, di pregiudizi, di paure e le amplifica, anche, con una legislazione che è una legislazione di sicurezza, per la popolazione – per parte della popolazione – è come avere la conferma che l’esasperazione che cova dentro è giusto sfogarla con violenza e con atti xenofobi”.

 
Una piaga, dunque, che continua ad affliggere il mondo, scrive il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, nel messaggio inviato ai governi per questa giornata: “Il razzismo esiste ovunque: per questo esorto tutti i Paesi a lavorare insieme per rafforzare l’impegno comune nella lotta contro di esso”. Diventa dunque necessario promuovere la cultura del dialogo, della fiducia, del confronto. Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati:

 
“Promuovere la conoscenza reciproca, cioè noi non ci conosciamo, non conosciamo neanche i nostri nuovi concittadini e quindi vogliamo in qualche modo aiutare tutti ad uscire dal pregiudizio perché è ovvio che il pregiudizio e lo stereotipo determinano la paura e la paura determina poi il razzismo”.

 
Il 2009 da poco iniziato sarà di fatto l’anno del riesame delle azioni intraprese dalla Conferenza mondiale contro il Razzismo del 2001.







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