A quattro giorni dalla destituzione del parlamento e dell’ex presidente Ravalomanana,
oggi Andry Rajoelina ha giurato come capo di Stato di transizione del Madacascar.
Rajoelina - che guiderà il Paese fino alle elezioni presidenziali previste fra due
anni - gode dell’appoggio dell’esercito ma è sempre più isolato a livello internazionale,
come confermano le nette prese di distanza di Stati Uniti, Unione Africana e di diversi
Paesi europei. Il servizio di Marco Guerra:
Andry Rajoelina
ha prestato giuramento questa mattina come presidente di transizione del Madagascar
nello stadio della capitale Antananarivo. In un breve discorso davanti a circa 40mila
persone il neo capo di Stato ha fissato alcune priorità del suo mandato fra cui migliorare
le condizioni di vita della popolazione e riportare la sicurezza nell’isosola dopo
mesi di violenze tra opposte fazioni. Il giovane ex sindaco di Antananarivo ha quindi
ribadito che guiderà il Paese per 24 mesi prima di indire nuove elezioni presidenziali.
Intanto, in tutta la comunità internazionale sale il coro di dissensi per l’ascesa
al potere di Rajoelina, definita, senza mezzi termini, “un colpo di Stato”. Un isolamento
testimoniato dalla completa assenza di ambasciatori stranieri alla cerimonia di investitura.
Ma a pesare sono soprattutto le posizioni dell’Unione Africana, che ha sospeso il
Madacascar dal Organizzazione, e degli Stati Uniti, che hanno annunciato il blocco
di ogni tipo di aiuto non umanitario. Iniziative avvenute nel quadro di crescenti
pressioni anche da parte dell’Europa, con Francia e Germania che si sono apertamente
schierate con il presidente deposto Ravalomanana.