“Scienza e Vita” lancia il manifesto "Liberi per vivere"
Presentato questa mattina a Roma presso la sede nazionale dell’Associazione “Scienza
e Vita”, il manifesto “Liberi per vivere”, una grande opera di coscientizzazione popolare
sulla fine della vita per un discernimento comunitario all’interno delle parrocchie
e dei gruppi ecclesiali italiani. Il documento, che è stato sottoscritto dal Forum
delle famiglie, da “Scienza e Vita” e da “Retinopera”, pronuncia tre grandi ‘sì’:
alla vita, alla medicina palliativa e ad accrescere ed umanizzare l’assistenza ai
malati e agli anziani. E tre grandi ‘no’: all’eutanasia, all’accanimento terapeutico
e all’abbandono di chi è più fragile. “Anche in situazioni drammatiche - si legge
– chiedere la morte è sempre l’espressione di un bisogno estremo di amore. Solo uno
sguardo parziale può interpretare il disagio dei malati e dei disabili come un rifiuto
della vita”. In nessun popolo è esistita la pretesa che la tragica possibilità di
rinunciare intenzionalmente a vivere fosse elevata a rango di diritto a morire. Teorizzare
la morte come un diritto di libertà finisce inevitabilmente per ferire la libertà
degli altri e ancor più il senso della comunità umana. Esistono malattie inguaribili,
si afferma nel documento, ma non esistono malattie incurabili. La vera libertà per
tutti, credenti e non credenti, è quella di scegliere a favore della vita, perchè
solo così è possibile costruire il vero bene delle persone e della società. La civiltà,
si legge ancora, si misura dalla cura che, senza differenze tra persone, viene riservata
a quanti sono anziani, malati o non autosufficienti. Il Forum delle famiglie, Scienza
e Vita e Reti in Opera chiedono che le persone più deboli siano efficacemente aiutate
a vivere e non a morire, a vivere con dignità, non a morire per falsa pietà. Solo
amando la vita di ciascuno, fino alla fine, c’è speranza in futuro per tutti. (Dalla
sede di Scienza e Vita, a Roma, Paolo Ondarza)