Società più debole senza la voce delle donne: così il Papa alla Conferenza su donne
e diritti umani
“Per il fatto che hanno ricevuto in dono dal Creatore una capacità unica per l’altro,
le donne giocano un ruolo cruciale nella promozione dei diritti umani, perciò senza
la loro voce la struttura della società sarebbe indebolita”: è quanto scrive Benedetto
XVI in un Messaggio al cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace, inviato oggi in occasione dell’apertura della
Conferenza Internazionale “Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione
dei diritti umani”, promossa dal dicastero vaticano con la World Women Alliance for
Life and Family (Wwalf) e la World Union of Catholic Women’s Organizations (Wucwo).
“Ogni giorno – afferma il Papa – veniamo a conoscere nuovi modi in cui la vita è compromessa,
soprattutto nei suoi stadi più vulnerabili”. “Queste violazioni dei diritti umani
reclamano una risposta positiva”. E questa conferenza - aggiunge Benedetto XVI -
è un’esemplare risposta a quello che Giovanni Paolo II ha chiamato “nuovo femminismo”:
le donne possono così promuovere una risposta che si leghi ad una nuova alleanza con
il rispetto della dignità umana e della vita. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Si deve tendere
ad un nuovo femminismo per un nuovo umanesimo: il genio femminile – si legge nel messaggio
del Santo Padre – può “mobilitare e organizzare azioni con la finalità e la motivazione
di sviluppare reti sempre più grandi per condividere esperienze e generare nuove idee”.
Questo straordinario e prezioso contributo per l’umanità è stato sottolineato anche
dal cardinale Renato Raffaele Martino:
“La donna è campionessa della
cultura della vita perché ha una responsabilità maggiore dal momento che può essere
portatrice di una nuova vita. Il nuovo femminismo significa anche dare alla donna
l’importanza non solo che merita ma che ha come proprio diritto”.
Al
centro di tutto c’è sempre la persona umana. Le donne cattoliche devono individuare
le strade di un nuovo protagonismo in grado di generare quell’umanesimo integrale
e solidale richiamato dalla dottrina sociale della Chiesa. Un nuovo femminismo – ha
osservato il cardinale Renato Raffaele Martino – deve nascere dopo quello mortificante
ispirato “dall’individualismo nichilista e libertario”:
“Quando si parla
di nuovo femminismo si vuole davvero contrapporlo a quello che era il femminismo di
vecchia data, che era assolutamente una rivendicazione di un ruolo messo in contrapposizione
con tutto il resto della società”. In un contesto come quello, attuale,
un protagonismo femminile anche in ambito politico ed economico, potrebbe attutire
l’attuale crisi finanziaria mondiale. E’ quanto ha detto Olimpia Tarzia presidente
dell’Alleanza mondiale delle donne per la vita e la famiglia: “Credo
che il nuovo femminismo possa portare anche una luce diversa di approccio con la problematica
economica. Non si possono impostare delle politiche economiche se non si tiene conto
delle politiche familiari, se non si parte dalle politiche per la famiglia, dalle
politiche di tutela sociale della maternità. Tutto, altrimenti, si rivolgerà come
un boomerang e purtroppo questo è quello che è accaduto”.
A margine
della conferenza il cardinale Renato Raffaele Martino ha dichiarato infine che è già
pronta l'Enciclica sociale: “Speriamo – ha detto il porporato - che possa essere pubblicata
ai primi di maggio".