2009-03-20 09:30:18

L'Africa sia continente di speranza attento a quanti cercano di imporre il regno del denaro disprezzando i più indigenti: così il Papa nello Stadio di Yaoundé


Il Papa ha esortato ieri la Chiesa africana ad essere speranza viva per il suo popolo. Nella Messa allo Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, la consegna dell’Istrumentum laboris per il secondo Sinodo per l’Africa. Nel giorno di San Giuseppe, onomastico del Pontefice, nell’omelia l’esortazione del Papa a guardare allo sposo di Maria per rinnovare pienamente la fiducia a Dio. Il servizio da Yaoundé del nostro inviato Giancarlo La Vella:RealAudioMP3

(canti)

 
Nella festività di San Giuseppe, suo onomastico, il Papa chiama a raccolta la Chiesa africana, esortandola ad un compito fondamentale per il futuro del continente: essere guida per le famiglie, i giovani, gli uomini e le donne, per superare le difficoltà e riscoprire una vita ricca di speranza alla luce del Vangelo. Dall’altare, posto all’interno dello Stadio di Yaoundé, accolto sotto una abitazione tradizionale africana, all’interno di una grande piroga, Benedetto XVI, davanti a circa 50 mila fedeli, ha presieduto la Santa Messa, momento culminante di questo suo viaggio e ha consegnato ai vescovi africani l’Instrumentum laboris, il documento che ispirerà il secondo Sinodo dei vescovi per l’Africa.

 
(musica)

 
E l’Africa con le sue tradizioni, le sue musiche, i suoi colori ha abbracciato con affetto il Papa, che ha ancora una volta preso a modello la figura di San Giuseppe, colui che ha dato a Dio la grande prova di fedeltà davanti allo stupefacente annuncio del divino concepimento, da parte di Maria, del Figlio di Dio. E il Santo Padre esorta i padri e le madri camerunensi ad accogliere con fiducia in Dio il ruolo di essere genitori dei suoi figli di adozione, per trasmettere loro i valori umani e spirituali, vivendo nell’amore e nel rispetto del suo santo Nome:

 
“At a time when so many people have no qualms...
In questo nostro tempo, in cui tante persone senza scrupoli cercano di imporre il regno del denaro, disprezzando i più indigenti, voi dovete essere molto attenti. L’Africa in generale, ed il Camerun in particolare, sono in pericolo se non riconoscono il Vero Autore della Vita! Fratelli e sorelle del Camerun, voi che avete ricevuto da Dio tante qualità umane, abbiate cura delle vostre anime! Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali. Credete, sì, continuate a credere che Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, è il solo ad amarvi come voi vi aspettate, che è il solo a potervi soddisfare, a poter dare stabilità alle vostre vite. Cristo è l’unico cammino di Vita”.

Come a Giuseppe, ha continuato il Papa, solo Dio vi darà la forza di educare la vostra famiglia come Egli vuole. Basta domandarglieLo, chiederGli la grazia di un amore vero e sempre più fedele. Solo così la famiglia può essere realmente difesa:

 
“Just as on other continents, the family today...
Come in altri continenti, oggi la famiglia conosce effettivamente, nel vostro Paese e nel resto dell'Africa, un periodo difficile... Alcuni valori della vita tradizionale sono stati sconvolti. I rapporti tra le generazioni si sono modificati in una maniera tale da non favorire più, come prima, la trasmissione della conoscenze antiche e della saggezza ereditata dagli antenati... La qualità dei legami familiari ne risulta profondamente intaccata. Sradicati e resi più fragili, i membri delle giovani generazioni, spesso - ahimè! - senza un vero lavoro, cercano rimedi al loro male di vivere rifugiandosi in paradisi effimeri e artificiali importati di cui si sa che non arrivano mai ad assicurare all’uomo una felicità profonda e duratura. A volte anche l’uomo africano è costretto a fuggire fuori da se stesso, e ad abbandonare tutto ciò che costituiva la sua ricchezza interiore”.

 
La ricetta a tutto questo, per Benedetto XVI, è non lasciare la speranza: “sperare contro ogni speranza”, non avere paura di credere, di amare, di dire che Gesù è la Via, la Verità e la Vita, la vera salvezza. Così, dice ancora il Papa, l’Africa può diventare il continente della speranza, se non avrà il timore, come Giuseppe con Maria, di amare la Chiesa. Un appello, questo che il Pontefice rivolge agli sposati, ma anche ai consacrati, ricordando loro che la verginità e il celibato per il Regno di Dio non solo non contraddicono la dignità del matrimonio, ma la presuppongono: matrimonio e verginità solo il solo modo di vivere il mistero dell’Alleanza di Dio col suo popolo. Infine, parole di incoraggiamento per i giovani, che Benedetto XVI spinge a donarsi a Cristo, anche fino al sacerdozio e alla vita consacrata. Un messaggio di comprensione e affetto del Santo Padre anche ai più piccoli, aggrediti dalla sofferenza e dalla disperazione quando non hanno più una famiglia:

 
“Aux enfants qui n’ont plus de père...
Ai bambini che non hanno più un padre o che vivono abbandonati nella miseria della strada, a coloro che sono separati violentemente dai loro genitori, maltrattati e abusati, e arruolati a forza in gruppi militari che imperversano in alcuni Paesi, vorrei dire: Dio vi ama, non vi dimentica e San Giuseppe vi protegge! Invocatelo con fiducia”.

 
Poi la consegna, ad ognuno dei vescovi presenti, dell’Istrumentum laboris per il Sinodo, che il Papa ha definito come documento che rispecchia il grande dinamismo dell’Africa, ma che illustra anche le sfide con cui l’assise dovrà confrontarsi. Auspico – ha concluso il Papa – che i lavori dell’Assembla sinodale contribuiscano a far crescere la speranza nei popoli africani, continuando ad infondere a ciascuna Chiesa locale nuovo slancio evangelico e missionario al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace: “Voi siete il sale della Terra…Voi siete la luce del mondo”, ha concluso il Papa.







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