Il cardinale Bagnasco: “Il mercato intraprenda la strada del bene comune”
“Il dispregio degli elementari valori etici, una illimitata bramosia di denaro fuori
da ogni regola e il proprio tornaconto considerato come unico obiettivo”. Sono queste
le cause alla base della crisi economica internazionale secondo l'arcivescovo di Genova
e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Il porporato ha infatti dedicato
l'omelia che ha pronunciato ieri nella cattedrale di San Lorenzo, in occasione della
Messa di San Giuseppe e della festa del mondo del lavoro, proprio alla crisi internazionale
puntando il dito contro la speculazione finanziaria delle grandi banche. “E’ auspicabile
– ha affermato nel discorso citato dal Sir - che la crisi solleciti la comunità internazionale
a intraprendere la strada di una nuova sintesi tra bene comune e mercato, tra capitale
e lavoro, stabilendo regole chiare e certe”. “L’umanità opulenta – ha proseguito -
deve uscire dalla crisi più responsabile, più seria e onesta, libera per sempre da
quell’euforia del guadagno facile e fuori misura che ha indotto ad una concezione
della vita come spasso e sperpero”. “In una parola – ha poi concluso - deve rinascere
una nuova coscienza morale sia dei singoli che della collettività nei vari mondi della
finanza, dell’economia, della politica, dell’educazione”. (M.G.)