Il Papa ai musulmani del Camerun: "credere in Dio lungi dal metterci contro il mondo,
ci impegna per esso"
“Credere in Dio, lungi dal pregiudicare la nostra capacità di comprendere noi stessi
e il mondo, la dilata. Lungi dal metterci contro il mondo, ci impegna per esso”. E’
quanto ha affermato il Papa stamani incontrando a Yaoundé i rappresentanti della comunità
musulmana del Camerun. Ecco il testo integrale del discorso del Papa. Cari
amici, lieto dell’occasione che mi è data di incontrare rappresentanti
della comunità musulmana in Camerun, esprimo il mio cordiale ringraziamento al Signor
Amadou Bello per le gentili parole rivoltemi in vostro nome. Il nostro incontro è
un segno eloquente del desiderio che condividiamo con tutti gli uomini di buona volontà
– in Camerun, nell’intera Africa e in tutto il mondo – di cercare occasioni per scambiare
idee su come la religione rechi un contributo essenziale alla nostra comprensione
della cultura e del mondo ed alla coesistenza pacifica di tutti i membri della famiglia
umana. Iniziative in Camerun come l’Association Camerounaise pour le Dialogue Interreligieux
mostrano come tale dialogo accresca la comprensione vicendevole e sostenga la formazione
di un ordine politico stabile e giusto. Il Camerun è la Patria di migliaia
di cristiani e di musulmani, che spesso vivono, lavorano e praticano la loro fede
nello stesso ambiente. I seguaci tanto dell’una quanto dell’altra religione credono
in un Dio unico e misericordioso, che nel nell’ultimo giorno giudicherà l’umanità
(cfr Lumen gentium, 16). Insieme essi offrono testimonianza dei valori fondamentali
della famiglia, della responsabilità sociale, dell’obbedienza alla legge di Dio e
dell’amore verso i malati e i sofferenti. Plasmando la loro vita secondo queste virtù
e insegnandole ai giovani, cristiani e musulmani non solo mostrano come favoriscono
il pieno sviluppo della persona umana, ma anche come stringono legami di solidarietà
con i loro vicini e promuovono il bene comune. Amici, io credo che oggi
un compito particolarmente urgente della religione è di rendere manifesto il vasto
potenziale della ragione umana, che è essa stessa un dono di Dio ed è elevata mediante
la rivelazione e la fede. Credere in Dio, lungi dal pregiudicare la nostra capacità
di comprendere noi stessi e il mondo, la dilata. Lungi dal metterci contro il mondo,
ci impegna per esso. Siamo chiamati ad aiutare gli altri nello scoprire le tracce
discrete e la presenza misteriosa di Dio nel mondo, che Egli ha creato in modo meraviglioso
e sostiene con il suo ineffabile amore che abbraccia tutto. Anche se la sua gloria
infinita non può mai essere direttamente afferrata in questa vita dalla nostra mente
finita, possiamo tuttavia raccoglierne barlumi nella bellezza che ci circonda. Se
gli uomini e le donne consentono all’ordine magnifico del mondo e allo splendore della
dignità umana di illuminare la loro mente, essi possono scoprire che ciò che è “ragionevole”
va ben oltre ciò che la matematica può calcolare, la logica può dedurre e gli esperimenti
scientifici possono dimostrare; il “ragionevole” include anche la bontà e l’intrinseca
attrattiva di un vivere onesto e secondo l’etica, manifestato a noi mediante lo stesso
linguaggio della creazione. Questa visione ci induce a cercare tutto ciò
che è retto e giusto, ad uscire dall’ambito ristretto del nostro interesse egoistico
e ad agire per il bene degli altri. In questo modo una religione genuina allarga l’orizzonte
della comprensione umana e sta alla base di ogni autentica cultura umana. Essa rifiuta
tutte le forme di violenza e di totalitarismo: non solo per principi di fede, ma anche
in base alla retta ragione. In realtà, religione e ragione si sostengono a vicenda,
dal momento che la religione è purificata e strutturata dalla ragione e il pieno potenziale
della ragione viene liberato mediante la rivelazione e la fede. Per questo
vi incoraggio, cari amici musulmani, a penetrare la società con i valori che emergono
da questa prospettiva ed accrescono la cultura umana, così come insieme lavoriamo
per edificare una civiltà dell’amore. Che l’entusiastica cooperazione tra musulmani,
cattolici ed altri cristiani in Camerun sia per le altre nazioni africane un faro
luminoso sul potenziale enorme di un impegno interreligioso per la pace, la giustizia
e il bene comune! Con questi sentimenti esprimo ancora una volta la mia
gratitudine per questa promettente opportunità di incontrarvi durante la mia visita
in Camerun. Ringrazio Dio onnipotente per le benedizioni che Egli ha concesso a voi
e ai vostri concittadini e prego affinché i legami che uniscono cristiani e musulmani
nella loro profonda venerazione dell’unico Dio continuino a rafforzarsi così che essi
diventino un riflesso più chiaro della saggezza dell’Onnipotente che illumina i cuori
dell’intera umanità.