Amnesty chiede al governo cubano di rilasciare 57 detenuti
In occasione del sesto anniversario della repressione ai danni di attivisti politici
e per i diritti umani del 18 marzo 2003, Amnesty international chiede al governo cubano
di rilasciare immediatamente 57 prigionieri di coscienza e rispettare il diritto alla
libertà d’espressione e d’associazione. “Non c’era alcun motivo per imprigionarli
e a maggior ragione non c’e' alcun motivo per tenerli ancora in carcere”. “L’unico
‘reato’ da loro commesso – ha dichiarato Gerardo Ducos, ricercatore di Amnesty su
Cuba - è stato il pacifico esercizio del loro diritto alla libertà d’espressione”.
L’organizzazione – riferisce il Sir - si dice “preoccupata” anche per la serie di
intimidazioni che stanno subendo gli attivisti per i diritti umani, soprattutto quelli
coinvolti per la manifestazione che si è tenuta ieri. Il 10 marzo Ivonne Mallesa,
esponente delle “Donne in bianco”, un’organizzazione formata da parenti e amiche delle
persone arrestate nella repressione del marzo 2003, è stata arrestata nella sua abitazione
e rilasciata dopo quattro ore. E’ stata avvisata che sarà condannata a 20 anni di
carcere se continuerà a prendere parte alle iniziative delle “Donne in bianco”. “Le
autorità cubane hanno parlato molte volte dell’importanza dei diritti umani”, ha commentato
Ducos. “Ora hanno l’opportunità - ha concluso - di passare dalle parole ai fatti,
rilasciando coloro che sono stati imprigionati ingiustamente”. (A.L.)