2009-03-18 15:28:12

Mons. Redrado all'Onu: rilanciare la lotta alla droga, fenomeno sottaciuto


Un grave fenomeno quello della droga che viene sottaciuto. La denuncia di mons. José Luis Redrado Marchite, segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, capo della delegazione della Santa Sede nella Commissione delle Nazioni Unite contro le droghe, riunita a Vienna fino al 20 marzo. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3
 
La Chiesa – ha sottolineato mons. Redrado Marchite – ribadisce la necessità di una politica e strategia d’azione incentrate sulla salute, la dignità e la vita del tossicodipendente, “che mettano in campo tutti i mezzi e le risorse disponibili per contrastare questo grave fenomeno di cui, purtroppo, si parla meno ma che persiste provocando devastazioni, disastri e vittime, specialmente tra i giovani, in proporzioni spaventose e inaccettabili”. “Pensare di vivere in una società libera dalla droga – ha aggiunto il presule - esige la forte volontà degli Stati di estirpare definitivamente questo fenomeno che alcuni ritengono sia parte del nostro vivere quotidiano e del quale semplicemente si possano limitare i danni”. Ma “l’attività capillare delle organizzazioni della Chiesa cattolica che lavorano nel settore, ci dicono – ha rilevato il capo della delegazione vaticana - che l’avere sostituto la droga con la droga ha aggravato anche di più la situazione nel corso degli anni, rendendo cronica la dipendenza, e senza rispondere alla questione del senso della vita” “che costituisce il centro del problema”.
 
Per questo la Chiesa sostiene gli sforzi della comunità internazionale nella lotta contro la droga, nella repressione del crimine, nella cooperazione fra Stati, raccomandando il ruolo imprescindibile della famiglia, “cellula educativa primaria”, e l’apporto prezioso delle istituzioni e associazioni impegnate con i tossicodipendenti, ispirate “ai nobili principi e valori dell’amore e della solidarietà”.
 
Da parte sua la Chiesa non cessa di offrire il suo contributo sia a livello di prevenzione che nel recupero e nella riabilitazione dei tossicodipendenti. Oltre il 30 per cento dei Centri sanitari cattolici nel mondo hanno programmi contro la droga, tesi anche a sensibilizzare le comunità e combattere la discriminazione. Programmi che hanno dato risultati particolari in Spagna, Francia, Irlanda e Portogallo, grazie a vaste campagne informative e formative rivolte ai giovani.







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