E' in corso un “viaggio profetico di solidarietà verso le popolazioni del Nord Kivu
e della provincia orientale del Paese, vittime di drammi umanitari” di una delegazione
della Conferenza episcopale del Congo (CENCO). La visita di una settimana, si concluderà
il 20 marzo. “L’obiettivo centrale di questo viaggio – informa una nota – consiste
nell’ottenere il ritorno effettivo degli sfollati nelle loro terre ed il loro inserimento
nell’ambito socio-economico”. I vescovi ribadiscono quindi la necessità di “prendere
coscienza della condizione di miseria di queste popolazioni, promuovere la solidarietà
e offrire sostegno alle iniziative locali di riconciliazione tra le comunità, a favore
di una pace duratura nella regione”. “Questo dramma umanitario – ha scritto mons.
Nicolas Djomo Lola, presidente della CENCO, in una nota inviata a tutti i vescovi
prima di partire per il Nord Kivu – solleva problemi complessi legati ai diritti fondamentali
degli sfollati” ed è per questo, quindi, che “è giunto il momento, per la CENCO, di
andare ad incontrare questa popolazione ferita”. Il programma della visita prevede
diverse tappe: venerdì i vescovi sono stati a Kisangani, sabato invece si sono recati
a Dungu. Nei giorni successivi, la delegazione della CENCO andrà a Goma, capoluogo
del Nord Kivu, ed infine a Kiwanja. In ogni città, è previsto un incontro con la popolazione
locale ed una celebrazione eucaristica. Da ricordare, inoltre, che la drammatica situazione
umanitaria nel Nord Kivu e nella provincia orientale della Repubblica Democratica
del Congo ha già suscitato la riflessione dei vescovi: tra l’ottobre ed il novembre
del 2008, infatti, la CENCO ha pubblicato due dichiarazioni, intitolate “Ancora sangue
di innocenti in RDC” e “La RD Congo piange inconsolabilmente i suoi figli”. Nei due
documenti, i vescovi hanno attirato l’attenzione delle istituzioni, sia nazionali
che internazionali, su questo dramma umanitario, definito quasi “un genocidio silenzioso”,
sottolineando che il problema principale è l’impiego delle risorse sullo sfondo della
disgregazione del Paese. Sempre nel 2008, infine, una delegazione dei vescovi si è
recata in Canada, Stati Uniti, Belgio e Francia per ribadire di persona il dramma
e la portata di questo conflitto. (I.P.)