2009-03-16 16:12:23

Visita dei vescovi congolesi nel Nord Kivu


E' in corso un “viaggio profetico di solidarietà verso le popolazioni del Nord Kivu e della provincia orientale del Paese, vittime di drammi umanitari” di una delegazione della Conferenza episcopale del Congo (CENCO). La visita di una settimana, si concluderà il 20 marzo. “L’obiettivo centrale di questo viaggio – informa una nota – consiste nell’ottenere il ritorno effettivo degli sfollati nelle loro terre ed il loro inserimento nell’ambito socio-economico”. I vescovi ribadiscono quindi la necessità di “prendere coscienza della condizione di miseria di queste popolazioni, promuovere la solidarietà e offrire sostegno alle iniziative locali di riconciliazione tra le comunità, a favore di una pace duratura nella regione”. “Questo dramma umanitario – ha scritto mons. Nicolas Djomo Lola, presidente della CENCO, in una nota inviata a tutti i vescovi prima di partire per il Nord Kivu – solleva problemi complessi legati ai diritti fondamentali degli sfollati” ed è per questo, quindi, che “è giunto il momento, per la CENCO, di andare ad incontrare questa popolazione ferita”. Il programma della visita prevede diverse tappe: venerdì i vescovi sono stati a Kisangani, sabato invece si sono recati a Dungu. Nei giorni successivi, la delegazione della CENCO andrà a Goma, capoluogo del Nord Kivu, ed infine a Kiwanja. In ogni città, è previsto un incontro con la popolazione locale ed una celebrazione eucaristica. Da ricordare, inoltre, che la drammatica situazione umanitaria nel Nord Kivu e nella provincia orientale della Repubblica Democratica del Congo ha già suscitato la riflessione dei vescovi: tra l’ottobre ed il novembre del 2008, infatti, la CENCO ha pubblicato due dichiarazioni, intitolate “Ancora sangue di innocenti in RDC” e “La RD Congo piange inconsolabilmente i suoi figli”. Nei due documenti, i vescovi hanno attirato l’attenzione delle istituzioni, sia nazionali che internazionali, su questo dramma umanitario, definito quasi “un genocidio silenzioso”, sottolineando che il problema principale è l’impiego delle risorse sullo sfondo della disgregazione del Paese. Sempre nel 2008, infine, una delegazione dei vescovi si è recata in Canada, Stati Uniti, Belgio e Francia per ribadire di persona il dramma e la portata di questo conflitto. (I.P.)







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