2009-03-16 15:54:50

Torna a Roma l'appuntamento con "I Ritratti di Santi"


“I santi sono piccoli specchi nei quali si contempla Gesù”. Da questa riflessione del Curato d’Ars prende spunto la quarta edizione di Ritratti di Santi. L’iniziativa del Mec, Movimento Ecclesiale Carmelitano, si svolgerà a Roma nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria e prevede per tre lunedì consecutivi, a partire da questa sera alle 21.00, la lettura da parte di noti attori delle vite di alcuni testimoni della fede. Il servizio è di Paolo Ondarza.RealAudioMP3

Torna l’appuntamento con “I Ritratti di Santi”, delineati dagli scritti del padre carmelitano Antonio Maria Sicari e dalle voci di noti attori del piccolo e grande schermo. Quest’anno le voci degli attori Vincenzo Bocciarelli, Alessio Di Clemente e Giulio Base racconteranno, attraverso gli scritti del padre carmelitano, le vite dei Beati Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa del Bambin Gesù, di don Carlo Gnocchi e di Antonietta Meo, la piccola Nennolina che, dichiarata venerabile lo scorso anno da Benedetto XVI, potrebbe divenire la più giovane santa non martire della storia. Si comincia proprio da quest’ultima con la lettura di Giulio Base:

 
R. – E’ sempre una grandissima emozione ed è sempre uno sforzo oltre che di immaginazione e di fantasia, anche di rispetto per la grandezza divina. Mi sono trovato altre volte, per esempio quando ho raccontato per immagini la vita di Maria Goretti, a dovermi concentrare e con la mente inginocchiare. Lo trovo un privilegio perché ho l’opportunità di scoprire storie speciali, di potermi minimamente, modestamente, umilmente confrontare. Cercare di diventare santi è quello a cui tutti noi cristiani siamo chiamati, in qualche modo!

 
D. – La gente come recepisce il racconto dei Santi?

 
R. – In chiesa c’è un silenzio assoluto e – mi pare – anche una grandissima partecipazione ed è infatti una grande gioia esserci, perché ormai è diventato una specie di appuntamento quaresimale ed io stesso mi emoziono molto. C’è un afflato in cui si riflette, si ragiona, si ascoltano le gesta di questi uomini, donne, bambini straordinari, fuori dagli schemi, per diventare santi: non è che lo si diventa dall’oggi al domani, così, tanto perché si è fatto – non so – un reality oppure un’opera sportiva … Si diventa santi perché di fronte a Dio si è speciali!







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