Ad Istanbul, da domani al 22 marzo, il quinto Forum mondiale dell'acqua. Al centro
dei lavori, soluzioni sostenibili alla crisi idrica che colpisce il Pianeta
La Turchia si prepara ad ospitare il quinto Forum mondiale dell'Acqua, con l'obiettivo
di inserire la crisi idrica a livello plenetario nell'agenda internazionale. I lavori
si apriranno domani ad Istanbul e proseguiranno fino al 22 marzo. Dalla città turca,
il servizio di Alberto de Filippis: Il
Forum, che ha cadenza triennale, riunisce esponenti di tutti i campi per trovare soluzioni
sostenibili alle sfide idriche mondiali. Oltre 3 mila le organizzazioni partecipanti
ed oltre 10 mila i convegnisti che si incontreranno nella capitale morale turca. È
un tema sempre più importante dato che, entro il 2030, ossia fra appena 11 anni, quasi
la metà della popolazione mondiale vivrà in zone con carenza d'acqua. A documentare
lo scenario è il rapporto "L'Acqua in un mondo in trasformazione", redatto da oltre
due dozzine di istituzioni dell'Onu. Il forum si apre proprio mentre la Turchia viene
condannata dal Tribunale mondiale dell’acqua, un tribunale simbolico che accusa il
Paese di Mustafa Kemal di scarsissima coscienza ambientale e di un eccessivo ricorso
alle dighe. Secondo il Tribunale, a cui partecipano intellettuali, personaggi di cultra
e esperti di ecologia, se ne stanno costruendo ovunque senza prevedere le ricadute
sul territorio e sulla popolazione. Le più grandi sono nelle regioni più orientali
del Paese. La città sul Bosforo si prepara da giorni all’appuntamento
anche se, alla sua maniera, un po’ caotica. Oltre al Forum ufficiale si tengono due
controforum, due perché uno è organizzato dai curdi e l’altro delle ONG è organizzato
dai turchi. Le relazioni difficili fra turchi e curdi rendono complessa un’agenda
comune. Senza dimenticare che fra pochi giorni ci saranno le elezioni amministrative.
La città è ovviamente sottoposta a grandi misure di sicurezza, consapevole di essere
sotto gli occhi del mondo anche per la presenza di delegazioni ad altissimo livello.
Dal sudamerica annunciata, ma non assicurata, la presenza di esponenti del governo
venezuelano, honduregno, e dell’Ecuador. Questi Paesi sono molto sensibili alle tematiche
legate alla carenza di acqua potabile. L’Ecuador ha inserito il diritto all’acqua
potabile nella Costituzione del Paese oltre ad avocare allo Stato il controllo delle
risorse idriche mentre altrove la privatizzazione va in direzione diametralmente opposta.
Probabili quindi le polemiche in questa settimana di lavori, che si apriranno con
l’intervento di Miguel d’Escoto Brockmann presidente dell’Assemblea Generale dell’Onu,
già noto ai telespettatori italiani per il suo intervento un po’ inusuale a Sanremo.
Probabili le polemiche si diceva. Si spera che ad essere probabili, ad Istanbul questa
settimana, siano anche le soluzioni.