La Chiesa della Corea del Sud apre le “Scuole per i papà”, ispirate a San Giuseppe
Il “mestiere di padre” è sempre più difficile, esposto alle spinte della società dei
consumi e alla perdita dei valori, in questi tempi in cui si vive una autentica “emergenza
educativa”: per questo la Chiesa della Corea ha lanciato la singolare iniziativa di
aprire le “Scuola per i papà”, con l’esplicito obiettivo di aiutare le famiglie coreane
a diventare più sane, più felici e armoniose. In particolare, riferisce l'agenzia
Fides, la scuola è rivolta ai padri che tendono a trascurare i propri cari per il
lavoro e le occupazioni quotidiane, aiutandoli a restituire alla famiglia un ruolo
centrale nella loro vita e aiutando le famiglie a recuperare l’indispensabile presenza
e figura paterna. Il progetto interessa per ora le diocesi di Wonju e Daejeon. A Wonju
la “Scuola per i papà”, intitolata a San Giuseppe, aprirà i battenti il 28 marzo e
gli iscritti sono genitori di ragazzi delle scuole medie e superiori della regione.
La figura di San Giuseppe sarà il punto di partenza per riesaminare il ruolo del padre
nella società attuale, nella famiglia del XXI secolo, e per riconsiderare le implicazioni
psicologiche, sociali e spirituali che l’assenza del padre dalle mura domestiche comporta,
accanto alle possibili deviazioni educative che riguardano i figli destinati a “crescere
senza padre”. A Daejeon la “Scuola per i papà”, che inizierà il 21 marzo, è curata
dalla Commissione per la cura pastorale delle famiglie. E’ aperta ai padri che hanno
meno di 60 anni e rivolta in modo speciale a coloro che hanno figli adolescenti. Nelle
lezioni si affronteranno temi come “L’influenza paterna nella crescita dei figli”,
“Sentimenti ed esigenze dei papà a 40 e 50 anni”, “La missione e il ruolo del padre”,
“La spiritualità del padre”. (V.V.)