2009-03-13 14:59:45

Localizzati i 3 operatori di Msf rapiti in Darfur


Il governo del Sudan annuncia di aver individuato con precisione il luogo dove si trovano i tre operatori umanitari di Medici Senza Frontiere (Msf) rapiti in Darfur mercoledì sera. Sembra sia stato stabilito un contatto e si stiano vagliando le richieste dei rapitori. Ma quali le notizie in possesso di Medici senza Frontiere? Adriana Masotti l’ha chiesto a Sergio Cecchini, responsabile comunicazione della sezione italiana dell’Organizzazione.
 
R. – Le notizie che abbiamo per via indiretta è che le tre persone rapite sono in buone condizioni.
 
D. – Ci può dire qualcosa sull’italiano, il medico Mauro D’Ascanio?
 
R. – Si trovava in Darfur dal settembre 2008, proprio lì dov’è stato rapito a Serif Umra, dove era il responsabile del presidio ospedaliero che Medici Senza Frontiere aveva in quella zona per dare assistenza oltre a 55 mila sfollati dalla guerra. È un medico con specializzazione in medicina d’urgenza e medicina tropicale e prima di Medici Senza Frontiere aveva avuto modo di lavorare in Guinea Bissau, Brasile, Guatemala, con altre organizzazioni umanitarie.
 
D. - Perché le Organizzazioni non governative e Medici Senza Frontiere tra queste danno fastidio?
 
R. – Perché abbiamo come unico obiettivo quello di assistere la popolazione vittima della guerra senza schierarci contro il regime sudanese, e contro nessuno dei gruppi ribelli attivi in zona e, soprattutto, senza prestarci a una confusione che viene fatta a livello internazionale tra i bisogni umanitari di chi è vittima del conflitto e quelle che sono le agende della comunità internazionale rispetto al regime sudanese.
 
D. – Adesso Medici Senza Frontiere ha deciso il ritiro di tutto il personale, una decisione, penso, anche sofferta…
 
R. - Una decisione sofferta e dolorosissima per un’organizzazione che lavorava in Darfur dall’inizio della guerra, dalla fine del 2003, e che prestava assistenza medica a oltre 500 mila persone in Darfur. Al momento manterremo una piccola unità che segua la vicenda del rapimento dei nostri tre operatori sanitari.  







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