2009-03-13 12:40:28

Irlanda: proposta della Conferenza episcopale di fronte alla crisi economica


Rinegoziare i mutui delle abitazioni per evitare che le famiglie colpite dalla crisi economica globale perdano la propria casa: è la proposta di mons. Christopher Jones, presidente della Commissione per la Famiglia nell’ambito della Conferenza episcopale irlandese. “Di fronte alla paura di molte persone di perdere la propria casa, a causa della recessione - scrive il presule in una nota diffusa ieri – propongo che le abitazioni delle famiglie a rischio non vengano espropriate”. Ma “non si tratta di un assegno in bianco”, continua mons. Jones, poiché “ciascun caso dovrà essere valutato da un’autorità competente. In sostanza, il mio suggerimento è che i termini e le condizioni dei contratti di mutuo possano essere rinegoziati dare alle famiglie la possibilità pagare rate adeguate alle circostanze attuali”. Poi, il presule specifica che “in Irlanda, la proprietà della casa di famiglia è sempre stata considerata importante. La disgregazione delle famiglie, quindi, deve essere evitata in ogni modo. Per questo, io chiedo allo Stato, secondo i dettami della Costituzione, di proteggere la famiglia, come base necessaria dell’ordine sociale ed elemento indispensabile per il benessere della nazione e dello Stato”. Di qui, l’accento posto da mons. Jones sui disagi ed i traumi che la perdita della casa può provocare, “soprattutto sui bambini”. Riconoscendo l’emergenza attuale, il vescovo irlandese poi afferma: “Se il governo può intervenire per aiutare il sistema bancario, essenziale per il corretto funzionamento della società, allo stesso modo chiedo all’esecutivo di esaminare, per i contratti di mutuo, il modo di proteggere le famiglie dall’esproprio”. Il presule si appella quindi alle banche affinché “rivedano urgentemente le loro pratiche per i mutui, in modo da assicurare all’economia il supporto necessario per uscire dalla crisi attuale” e chiede a tutti i cittadini “di avere riguardo per il bene comune, pagando le tasse richieste per la stabilità economica”. (I.P.)







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