Il vescovo di Pavia: necessari aiuti urgenti per lo Zimbabwe
“Un aiuto allo Zimbabwe è assolutamente necessario”. È quanto afferma mons. Giovanni
Giudici, vescovo di Pavia, dopo aver partecipato a “una missione di solidarietà per
la Chiesa dello Zimbabwe”. Organizzata da “Misereor”, l’Opera assistenziale fondata
nel 1958 dall’allora arcivescovo di Colonia cardinale Josef Frings per sostenere i
poveri nei cinque Continenti, la “missione” si è svolta dal 9 al 10 marzo e ha visto
la presenza di vescovi europei e dell’America Latina. Intervistato dal settimanale
diocesano di Pavia “Il Ticino”, mons. Giudici parla di una “situazione paradossale”
in Zimbabwe “perché il Paese si trova in una condizione geografica ottimale. Quest'anno
la pioggia è stata abbondante per cui i campi sono verdi e il mais è quasi vicino
alla raccolta”. Tuttavia, “vi è un sostanziale sfascio delle istituzioni dello Stato”.
Mons. Giudici ricorda che “il sistema sanitario nazionale è del tutto compromesso.
Rimangono ancora in attività gli ospedali che noi diciamo missionari, intendendo con
questa parola, le iniziative delle Chiese cristiane; invece è bloccata ogni tipo di
presenza della sanità pubblica”. “L’università – spiega poi il presule le cui parole
sono state riprese dall’agenzia Sir – è chiusa e, nell'anno scolastico trascorso,
i ragazzi sono stati a scuola solo 27 giorni”. Per questo “è assolutamente necessario
un aiuto al Paese”. In Zimbabwe - racconta mons. Giudici - “la Chiesa cattolica rimane
una realtà molto viva. L’impressione che ne ho ricavato è di una grande tensione ideale
della Chiesa. C'è un problema oggi molto sentito dalle comunità cristiane e, in particolare,
da quella cattolica” dovuto al fatto che le elezioni dello scorso anno sono state
accompagnate “anche da molte violenze”. Attualmente, conclude il vescovo, “c’è un
processo di pacificazione, di perdono, di presa di coscienza della violenza commessa
che deve essere realizzato e sul quale vedo che la comunità cristiana è molto impegnata.
Quasi ogni parrocchia ha fatto sorgere un gruppo intitolato Giustizia e pace che intende
richiamare i promotori dell’ingiustizia a prendere coscienza della disumanizzazione
dei loro gesti”. Secondo l’ultimo Rapporto di Medici senza frontiere, i primi mesi
del 2008 hanno segnato un periodo di ulteriore tracollo economico e di violenza politica:
la situazione del Paese, in crisi da anni, si è deteriorata raggiungendo livelli allarmanti.
Per le Nazioni Unite, l'aspettativa di vita nello Zimbabwe è precipitata a 34 anni
a causa della pandemia di Aids. (A.L.)