Pakistan: la Chiesa sollecita riforme politiche per proteggere le minoranze religiose
La protezione e il rispetto dei diritti delle minoranze religiose in Pakistan resta
un tasto sensibile ed uno dei settori in cui urgono riforme: è quanto afferma un Memorandum
preparato dalla Commissione “Giustizia e Pace” della Conferenza episcopale pakistana.
Il documento - redatto dopo un periodo in cui sono stati monitorati i provvedimenti
legislativi del Parlamento e l’attività politica del nuovo governo di Ali Zardari
– è stato inviato ai Ministri federali per i Diritti umani e per gli Affari delle
minoranze per segnalare la situazione in cui versano le comunità religiose minoritarie
e chiedere un pacchetto di riforme. In esso - riferisce l’agenzia Fides - la Commissione
afferma l’urgenza di cambiare la Costituzione, le leggi e le politiche rivolte a queste
categorie “per assicurare il rispetto dei diritti civili, politici, sociali e culturali
di tutti i cittadini pakistani”. Dalla tutela dei diritti umani – nota il testo –
dipende la soluzione della crisi sociale ed economica che attraversa il Paese, nonché
la sicurezza e la pace. Si chiede quindi al governo di costituire due commissioni
indipendenti e permanenti per monitorare la situazione delle minoranze e segnalare
gli abusi. Uno dei punti chiave – afferma il Memorandum - è la completa e definitiva
abolizione della “Legge sulla blasfemia”, che condanna con pene fino alla morte chi
offende il nome del profeta Maometto, ma che viene spesso usata per colpire cittadini
non musulmani. La Commissione chiede anche il censimento di tutte le comunità delle
minoranze religiose, etniche e culturali, per assicurare che esse godano dei pieni
diritti sociali, economici, giuridici e politici, ricordando che la Costituzione voluta
dal padre della patria Ali Jinnah riconosce il carattere multiculturale della società
pakistana, in cui tutti i cittadini sono uguali e godono dei medesimi diritti. Tra
le libertà fondamentali che urge salvaguardare – afferma in conclusione il testo –
vi è la libertà di religione, da cui derivano tutti gli altri diritti umani. Delle
minoranze non musulmane in Pakistan fanno parte 8 milioni di cittadini, su 160 milioni
di abitanti, fra cristiani (circa 4 milioni), parsi, sikh, bahai, ahmadi e altri.
La maggior parte è povera, analfabeta e socialmente emarginata. (L.Z.)