2009-03-11 15:40:44

Riunione a Bogotà dei segretari delle Conferenze episcopali latinoamericane


Concludono domani a Bogotá, in Colombia, i lavori della riunione annuale dei Segretari delle 22 Conferenze episcopali dell’America Latina e dei Caraibi, convocati dal Celam per fare il punto sul lancio della Missione continentale decisa nell’ambito della V Conferenza generale degli episcopati della regione nel maggio 2007. I presuli, che ieri hanno aperto le loro riflessioni, non solo si stanno occupando del bilancio del lancio della Missione, ormai in atto in tutti i Paesi e Chiese dell’area, dal Messico fino alla Patagonia, ma soprattutto del documento elaborato per i primi anni del lavoro pastorale. In questo testo si stabiliscono gli obiettivi principali e si sottolinea che la Missione continentale è “permanente” e riguarda la natura stessa della Chiesa. Essere discepoli e missionari, si legge nel documento, “significa andare incontro a tutti i popoli” per vivere “intesamente questa ora di grazia” come una “nuova pentecoste per le comunità cristiane”. La Missione, si osserva, “deve svegliare la vocazione e l’azione missionaria dei battezzati, sostenendo tutte le vocazioni e ministeri che lo Spirito dona ai discepoli di Gesù nella comunione viva della Chiesa”. In concreto, dunque, “ogni cristiano deve andare incontro alle persone, alle famiglie, alle comunità e ai popoli per trasmettere loro, condividendolo, l’incontro con Cristo che riempie le nostre vite di senso, verità, gioia e speranza”. Per i presuli latinoamericani, riuniti in queste ore, è fondamentale che fin dall’inizio sia correttamente inquadrata la natura di questa Missione, “parte costitutiva dell’identità della Chiesa chiamata dal Signore ad evangelizzare tutti i popoli. Perciò la Missione deve essere anzitutto un’azione destinata ad animare la vocazione missionaria dei cristiani, per rafforzare le radici della loro fede e al tempo stesso risvegliare la responsabilità di ciascuno e delle comunità cristiane” consapevoli che si “è missionario sempre”. In questo contesto, i segretari degli episcopati dell’America Latina hanno aperto anche una riflessione sul fatto che “lo stato permanente di missione” implica “una grande disponibilità a ripensare e a riformare molte strutture pastorali tenendo sempre presente, come principio costitutivo, la spiritualità della comunione”. Si tratta di “forgiare nuove strutture, adeguate, aperte e flessibili, capaci di mantenere viva la missionarietà di ogni Chiesa particolare”. (L.B.)







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