2009-03-10 15:18:48

Il Dalai Lama: per il Tibet vera autonomia, non indipendenza


Il Dalai Lama ha chiesto alla Cina una “autonomia legittima e significativa” per il Tibet e non l'indipendenza. Il leader spirituale tibetano si è espresso così nel corso di un discorso dalla sua sede di Dharamsala, in India, in occasione del 50.mo anniversario della rivolta anticinese del 1959, che lo costrinse all'esilio. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Chiedendo autonomia e non indipendenza per vivere nel quadro della Repubblica popolare della Cina, il Dalai Lama si dice certo che la giustizia prevarrà riguardo alla causa tibetana. Della quale parla accusando la Cina di aver ucciso “centinaia di migliaia di tibetani” in questi 50 anni e di aver gettato gli abitanti del Paese “in tali abissi di sofferenza e privazioni da far loro letteralmente provare l'inferno in terra”. Da parte sua, la Cina risponde che le accuse mosse si basano su voci e non sono provate. E ieri il presidente, Hu Jintao, ha annunciato "una Grande Muraglia di stabilità" intorno al Tibet per bloccare il “secessionismo”. Intanto, si parla di due pronunciamenti in vista a livello internazionale: il parlamento europeo adotterà una risoluzione sulla situazione in Tibet al termine del dibattito giovedì prossimo in plenaria, mentre il Congresso statunitense sta già esaminando un progetto di risoluzione, nel quale si rivolge un appello al governo cinese affinchè risponda alle iniziative del Dalai Lama per una soluzione alla situazione tibetana”. In questo caso, proprio in queste ore la Cina ha chiesto al Congresso di sospendere il tutto.
 
Irlanda del Nord
"Continuity Ira", una delle frazioni dissidenti nata quando l'Ira accettò il processo di pace, ha rivendicato l'assassinio del poliziotto Stephen Paul Carroll, avvenuto ieri a Craigavon nella contea di Armagh, a 48 ore dall'assalto alla caserma di Massereene che aveva causato la morte di due militari e il ferimento di altre quattro persone. Oggi, il primo ministro britannico, Gordon Brown, ha assicurato che l'Irlanda del nord "non ricadrà" negli errori del passato.
Iraq
Non c’è ancora un bilancio certo delle vittime del sanguinoso attentato di stamani nei pressi di Baghdad: si parla di almeno 30 morti e altrettanti feriti. Da registrare, poi, l’esplosione nella provincia settentrionale di Ninive, non lontano da Mossul, che ha causato la morte di almeno due civili e il ferimento di altrettante persone.

Afghanistan
La situazione in Afghanistan si è deteriorata e rappresenta una minaccia per la situazione nella regione: lo ha detto il vicepresidente Usa, Joe Biden, aprendo per la prima volta i lavori del Consiglio nordatlantico della Nato, oggi a Bruxelles. Biden ha ricordato che la nuova amministrazione americana ha promosso un cambio di strategia per l'Afghanistan e il Pakistan, che punta ad un maggiore coinvolgimento dei Paesi della regione e ad uno sforzo di coordinamento più stretto tra l'aspetto militare, quello civile e della ricostruzione. Un cambio di strategia sul quale Washington si consulta con i 25 Alleati della Nato, a partire dall’appuntamento di oggi.

Riunite in Egitto le fazioni palestinesi
Le fazioni rivali palestinesi, fra cui Hamas e al Fatah, si sono riunite al Cairo dando il via a una serie di incontri, patrocinati dall'Egitto, per la riconciliazione nazionale palestinese. “Faccio appello ai gruppi palestinesi ad assumere appieno le loro responsabilità, a mettere fine alle divisioni interne e a far prevalere l'interesse nazionale”, ha dichiarato in apertura il mediatore, il capo dei servizi di sicurezza egiziani, Omar Suleiman. Obiettivi degli incontri per la riconciliazione sono la formazione di un governo di unità palestinese, la riunificazione dei servizi di sicurezza nei Territori, la riorganizzazione dell'Olp e la preparazione di elezioni presidenziali.

Kenya
È salita la tensione nella manifestazione di studenti che si sta svolgendo a Nairobi contro il capo della polizia, Hussein Ali, ritenuto la "mente" degli squadroni della morte che nel 2007 hanno rapito e poi eliminato almeno 500 presunti adepti della setta segreta e fuorilegge dei "mungiki", quasi tutti giovanissimi. Sono almeno duemila gli studenti provenienti dall'Università centrale e dal Politecnico. Testimoni sul posto parlano di colpi apparentemente di arma da fuoco, lacrimogeni, sassaiole. Un ristorante ed altri negozi sono stati saccheggiati dai dimostranti. Per ora, si segnalano alcuni contusi.

Sudan
L'ambasciata americana a Khartoum ha autorizzato l'evacuazione volontaria del suo personale non indispensabile, dopo il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente sudanese, Omar el Bashir, per i crimini commessi in Darfur. Lo ha detto oggi un funzionario dell'ambasciata. La fonte ha aggiunto che si tratta di una mossa diplomatica dopo l'espulsione decisa dal governo di Khartoum di alcune ONG. Tutte le ambasciate occidentali hanno rafforzato la sicurezza in seguito alla decisione della Corte, ma questa è la prima mossa concreta diplomatica fino ad ora.

Madagascar
Il ministro delle Difesa malgascio, Mamy Ranaivoniarivo, si è dimesso dopo l'ammutinamento verificatosi in un centro nevralgico dell'esercito, vicino alla capitale. Un gruppo di sottufficiali si era rivolto al Ministero della difesa denunciando le “violenze perpetuate nei confronti della popolazione”. Il Madagascar si trova in una grave crisi politica, in seguito allo scontro tra il presidente, M. Ravalomanana, e il capo dell'opposizione, Andry Rajoelina, il quale da venerdì scorso ha trovato protezione nella residenza dell'ambasciatore della Francia ad Antananarivo, dove stamani ci sono stati momenti di tensione per una manifestazione di sostenitori del presidente. Rajoelina è nella residenza francese, su richiesta della comunità internazionale e del mediatore dell'Onu e in accordo con il presidente Ravalomanana. Dovrebbe essere trasferito in giornata dalla sede diplomatica francese all'arcivescovado della capitale del Madagascar.

Algeria
Un poliziotto è stato ucciso domenica sera ad un falso posto di blocco eretto a Boghni, vicino a Tizi Ouzou (100 km ad est di Algeri), da un gruppo armato di matrice islamica a poche ore dall'attentato suicida compiuto contro una caserma nella stessa zona della Cabilia. L'uomo, 52 anni, scrive oggi la stampa algerina, è stato ucciso con un taglio alla gola. Il gruppo armato ha poi dato fuoco al corpo e all'auto dell'agente. Tre persone, tra cui l'attentatore, sono morte e otto sono rimaste ferite, nell'attacco kamikaze che sabato ha colpito una caserma della guardia comunale a Tadmait, tra le montagne della regione berbera.

Sri Lanka
Duro attacco nel distretto di Matara: a farsi esplodere probabilmente un estremista delle Tigri Tamil. Intanto, i guerriglieri in lotta per l'autonomia denunciano: "Decine di bimbi morti sotto i bombardamenti dell'esercito". Ce ne parla Antonio D’Agata:RealAudioMP3

Continua senza sosta il duro conflitto fra militanti Tamil e i reparti dell’esercito regolare che, nello scorso fine settimana, ha causato la morte di almeno 150 guerriglieri. Ma la violenza non si placa. Oggi, lo Sri Lanka è stato teatro di un sanguinoso attentato: un kamikaze, probabilmente un estremista delle Tigri Tamil, si è fatto saltare in aria durante una funzione religiosa cui partecipavano molti ministri del governo di Colombo: 15 i morti e venti feriti, tra i quali anche il ministro delle Telecomunicazioni, ridotto in gravi condizioni, e quello della Cultura. Ma il bilancio delle vittime tende a salire vertiginosamente. Tra ieri e oggi, sarebbero almeno 74 i civili uccisi dai bombardamenti dell’esercito dello Sri Lanka, nella zona controllata dai guerriglieri dell’esercito di liberazione. Addirittura, tra le vittime, ci sarebbero 25 bambini. Secondo le ultime indiscrezioni, i morti sarebbero stati colpiti da bombardamenti aerei nella zona di Vanni, est del Paese. Intanto, il sito "tamilnet.com" ha pubblicato un appello alla comunità internazionale, firmato dai responsabili dei quattro principali partiti che rappresentano i Tamil al parlamento di Colombo, col quale si chiede “un immediato cessate-il-fuoco”, in modo da poter soccorrere i 330 mila civili assediati nell’area delle forze armate cingalesi.
 
Bolivia-USA
Il presidente boliviano, Evo Morales, ha annunciato l'espulsione del secondo segretario dell'ambasciata americana a La Paz, Francisco Martinez, accusandolo di cospirare contro il suo governo. Nel settembre scorso, il presidente boliviano aveva già espulso l'ambasciatore statunitense a La Paz, Philip Goldberg, anch'egli accusato di tramare contro il proprio esecutivo. Morales ha anche sospeso, nel novembre scorso, la collaborazione del suo Paese con l'agenzia americana per lo sviluppo (Usaid) e con la Dea, l'agenzia contro il narcotraffico, attive nella regione di Cochabamba, accusando i suoi agenti di praticare lo spionaggio.

Corea
Tensione alle stelle nella penisola coreana. La Corea del Nord ha ordinato lo stato di “allerta totale” al suo esercito, dopo aver interrotto le comunicazioni con Seul, in risposta all'annuale e imponente esercitazione militare congiunta di Stati Uniti e esercito sudcoreano iniziata ieri mattina. Il regime di Pyongyang, inoltre, ha minacciato una dura risposta armata, qualora si verificassero tentativi di violare il suo territorio o il suo spazio aereo. Sulla gravità della situazione Stefano Leszczynski ha intervistato Maurizio Riotto, docente esperto dell’area presso l’Università orientale di Napoli.RealAudioMP3

R. - Le esercitazioni congiunte Sud Corea e Stati Uniti ci sono sempre state. Queste capitano in un momento particolare. Naturalmente, la Corea del Nord pensa che esse siano legate al nuovo esperimento missilistico che intende portare avanti, sul quale resta da sapere se si tratti di un missile balistico in grado di portare una testata atomica. Sicuramente, l'esercitazione aggiunge un tassello in più alla tensione che sta creandosi nella penisola da quando in Corea del Sud c’è un governo conservatore, vale a dire dal dicembre 2007.
 
D. - Fa riflettere il tentativo della nuova amministrazione americana di stemperare i toni con quelli che sono i rivali di sempre. Con la Corea del Nord, e anche con la Cina, sembra un'operazione abbastanza difficile…
 
R. - In realtà, gran parte dell’opinione pubblica non si rende conto che in questo momento il vero antagonista della Corea del Nord non è rappresentato dagli Stati Uniti bensì dalla Cina. La Corea del Nord da 30 anni insiste per avere colloqui bilaterali con gli Stati Uniti proprio per sfuggire all’influenza cinese sempre più invadente. Gli Stati Uniti rifiutano perché ormai hanno tanti interessi in Cina da non poter disilludere le aspettative della Cina stessa. A settembre 2008, la Cina controllava il 10 per cento del debito americano.
 
D. - È insomma una situazione da tenere sotto controllo, potenzialmente pericolosa?
 
R. - Assolutamente sì, perché da un intervento cinese in Corea del nord potrebbero emergere conseguenze inimmaginabili.
 
Russia
In vista della giornata nazionale di protesta che l'opposizione russa ha indetto per il 12 marzo a Mosca e in una ventina di altre città, la polizia ha fermato alcuni attivisti del partito nazional-bolscevico. Aleksandr Avierin, membro del direttivo di "Altra Russia" - il movimento di opposizione guidato dall'ex campione di scacchi, Garry Kasparov - ha detto all'agenzia Interfax che la notte scorsa a Mosca sono stati fermati nelle loro abitazioni Mikhail Pulin, Pavel Zherebin e Aliona Goriaceva, tutti appartenenti al partito nazional-bolscevico, vietato in Russia. Sono inoltre ricercati gli altri attivisti, Andrei Nikitin e Aleksiei Makarov. Secondo Avierin, i fermi sono chiaramente da collegare alla giornata di protesta di dopodomani.

India
Incoraggiato dal successo di un primo test su un sistema di difesa contro i missili balistici intercontinentali (Icbm), il governo indiano procede ora nello sviluppo di un programma che entro il 2014 gli permetterà di entrare a far parte dell'esclusivo "club" di Paesi (Usa, Russia e Israele) che dispongono di una protezione spaziale contro le aggressioni missilistiche esterne. La stampa di New Delhi riferisce oggi che l'Organizzazione di ricerca e sviluppo per la difesa (Drdo) ha confermato il successo del test, realizzato il 6 marzo con il lancio di un missile capace di distruggere obiettivi in un raggio di 2.000 km. La fase successiva del Sistema di difesa balistico (Bmd) prevede ora cinque nuovi test e il collocamento di un sistema di radar a bordo di satelliti nello spazio. Secondo la stampa, infine, l'India ha ricevuto presentazioni da parte dei tre Paesi che già dispongono di sistemi anti missili balistici (il Patriot Advanced Capability statunitense; gli S-300V russi e gli Arrow-2 israeliani). (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) 
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 69
 
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